Roma , mercoledì, 17. dicembre, 2025 9:00 (ACI Stampa).
Gioviale, uomo semplice che ama i semplici, ma profondo e acuto: questo, in un ritratto impressionista, padre Luigi Buccarello, Ministro generale dell'ordine della Santissima Trinità e degli Schiavi. E' lui, il successore di san Giovanni de Matha, fondatore dell'ordine Trinitario di cui oggi ricorre la memoria liturgica. E un quadro del santo campeggia nel suo studio nella Curia generalizia di Trastevere, vicino alla basilica di San Crisogono, gioiello d'arte e di spiritualità. Un quadro del fondatore quasi a ricordare la storia dell'ordine: una storia gloriosa e che si rinnova di giorno in giorno. AciStampa lo ha intervistato per poter comprendere meglio la spiritualità e la storia dell'ordine Trinitario, ma soprattutto il suo presente e il suo futuro.
Padre Buccarello, cosa vuol dire essere successore di san Giovanni de Matha?
Tre cose importanti che rappresentano tre aspetti importanti. Il primo è racchiuso nella parola “Ministro” che San Giovanni de' Matha scrive nella Regola: colui che guida la comunità o l'ordine è ministro, cioè servo. Un servizio che richiama due aspetti importanti: il primo è quello di comunione, che rappresenta l'obiettivo principale. La responsabilità principale che è affidata ai ministeri generali, a tutti coloro che nell'ordine hanno un'autorità è quella di custodire la comunione, l'unità, la fraternità. E' il carisma che nasce dalla spiritualità trinitaria, dalla spiritualità del mistero della Trinità. Essere trinitari significa, appunto, essere testimoni esperti di comunione, di unità, specialmente in questo momento storico dove le divisioni, le contrapposizioni, le polarizzazioni, le tensioni, le guerre stanno lacerando l'umanità. Stiamo assistendo sempre di più a un perdersi della misura dell'umano, soffocata da tanti interessi. Per questo, è importante - ancora più importante - testimoniare, preservare l'unità, la fraternità.Oggi in particolare questo compito, questo servizio, riveste un'importanza decisiva perché l'ordine ha una ricchezza di cultura, una varietà di presenze, di lingue, di cultura, di sensibilità, di nazioni che sono una grande ricchezza e che noi dobbiamo sempre cogliere come una forza per costruire un'unità sempre più profonda e non come a vorrebbe il mondo di oggi pensa che nel cogliere le differenze, a tutto ciò come una specie di minaccia o come un dato negativo.




