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Il Cardinale Turkson: “Proponiamo un turismo dal volto umano e di solidarietà”

Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson |  | CNA Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson | | CNA

Per la prima volta il messaggio in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, il prossimo 27 settembre, è pubblicato dal nuovo Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, come parte della propria missione. “Turismo sostenibile: uno strumento per lo sviluppo” è il tema scelto per quest’anno. Turismo come opportunità per tutti i paesi di combattere la povertà e la crisi.

“Quando parliamo di turismo – scrive il Prefetto del Dicastero il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson - ci riferiamo a un fenomeno di grande importanza, sia per il numero di persone che in esso sono coinvolte (viaggiatori e lavoratori), sia per i numerosi benefici che può offrire (tanto economici quanto culturali e sociali), ma anche per i rischi e i pericoli che in tanti ambiti esso può rappresentare”. Infatti il settore rappresenta il 10% del PIL e il 7% del totale delle esportazioni, tenuto conto che 1 su 11 posti di lavoro si trova nel turismo.

“Il turismo – continua il messaggio - può essere uno strumento importante per la crescita e per la lotta alla povertà. Secondo la dottrina sociale della Chiesa, tuttavia, il vero sviluppo “non si riduce alla semplice crescita economica”. Esso, infatti, per essere autentico “deve essere integrale”, cioè “volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo”, come rileva la Lettera enciclica “Populorum progressio”. Per la Chiesa, il concetto di integralità, connesso all’espressione “sviluppo umano”, consente di includere anche quella sostenibilità di cui parlano le Nazioni Unite, abbracciando tutti gli aspetti della vita: sociale, economico, politico, culturale, spirituale, e rendendoli parte di un’unica sintesi, la persona umana”.

Per il Prefetto del Dicastero, è importante che il turismo sia “rispettoso verso le popolazioni e il loro patrimonio, teso alla salvaguardia della dignità personale e dei diritti lavorativi, e, non ultimo, attento alle persone più svantaggiate e vulnerabili. Il tempo di vacanza non può essere, infatti, pretesto né per l’irresponsabilità né per lo sfruttamento: anzi, esso è un tempo nobile, nel quale ciascuno può aggiungere valore alla propria vita e a quella degli altri. Il turismo sostenibile è strumento di sviluppo anche per le economie in difficoltà se diventa veicolo di nuove opportunità, e non fonte di problemi”.

Cosa può fare la Chiesa? “Noi cristiani vogliamo offrire il nostro contributo affinché il turismo possa aiutare lo sviluppo dei popoli, in particolare quelli più svantaggiati. Proponiamo, perciò, la nostra riflessione. Riconosciamo Dio come Creatore dell’universo e Padre di tutti gli uomini, che ci rende fratelli gli uni gli altri. Mettiamo al centro la persona umana; riconosciamo la dignità di ciascuno e la relazionalità tra gli uomini; condividiamo il principio del comune destino della famiglia umana e la destinazione universale dei beni della terra. L’essere umano non agisce, così, come padrone, ma come “amministratore responsabile”. Nel riconoscerci fratelli, comprenderemo “il principio di gratuità e la logica del dono” e i nostri doveri di solidarietà, giustizia e carità universale.”

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Per il Cardinale Prefetto è necessario che la Chiesa dia “un proprio contributo, avviando iniziative che pongono realmente il turismo al servizio dello sviluppo integrale della persona”. Per questo si parla di “turismo dal volto umano”, che si sostanzia in progetti di “turismo di comunità”, “di cooperazione”, “di solidarietà”, e nella valorizzazione anche del grande patrimonio artistico che è una vera e propria “via di bellezza”.

 

 

 

 

 

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