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99 anni fa nasceva Karol Wojtyła: “Qui, a Wadowice, è cominciato tutto”

La casa natale di Giovanni Paolo II |  | WR
La casa natale di Giovanni Paolo II | | WR
Il fonte battesimale dove Giovanni Paolo II fu battezzato |  | WR
Il fonte battesimale dove Giovanni Paolo II fu battezzato | | WR
Il piccolo Karol con i genitori |  | pubblico dominio
Il piccolo Karol con i genitori | | pubblico dominio

Nel 1999 Giovanni Paolo II per la penultima volta visitò la Polonia. Si recò anche nella sua città natale dove, parlando a braccio, disse: “Qui, a Wadowice, è cominciato tutto: è cominciata la vita, è cominciata la scuola, gli studi, è cominciato il teatro… e il sacerdozio”. A Wadowice, a fianco della chiesa parrocchiale, è rimasta la casa della sua infanzia situata in via Kościelna 7, dove lui nacque il 18 maggio del 1920 intorno alle ore 17.

Il 20 giugno i genitori portarono il loro figlio di quattro settimane nella chiesa della Presentazione della Beata Vergine Maria, dove fu battezzato, ricevendo i nomi di: Karol Józef (Carlo, Giuseppe). Nel Libro di Battesimi del 1920, fu scritto in latino: “Karol Józef Wojtyla, figlio di Karol e Emilia Kaczorowska, nato il 18 maggio 1920, battezzato il 20 Giugno, 1920”. L’ambiente della famiglia e del paesino ebbe la decisiva influenza nella formazione del futuro papa. Nel 1938 Karol Wojtyla lasciò Wadowice insieme a suo padre per andare a Cracovia a studiare lingua e letteratura polacche.

Oggi, il giorno del 99° compleanno di Giovanni Paolo II, vale la pena ricordare il suo forte legame con quel tranquillo paese nel sud della Polonia, dove lui visse i primi diciotto anni della sua vita. Di questo legame il Papa ha parlato nel commovente discorso a Wadowice il 16 giugno 1999.   

Un'altra volta ancora, durante il mio servizio alla Chiesa universale sulla Sede di San Pietro, giungo nella mia città natale di Wadowice. Con grande commozione guardo questa città dei miei anni d'infanzia, testimone dei miei primi passi, delle mie prime parole . . . La città della mia infanzia, la casa paterna, la chiesa del mio santo battesimo . . . Voglio varcare in queste soglie ospitali, inchinarmi davanti alla terra natia e ai suoi abitanti, e dire le parole con cui si salutano i familiari al ritorno da un viaggio lontano: ‘Sia lodato Gesù Cristo!’

Gerusalemme, ‘per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene’. Oggi faccio mie queste parole del Salmista e le riferisco a questa città. Wadowice, la città della mia infanzia, per la casa - per la casa paterna e per la casa del Signore - chiederò per te il bene! Come non esprimere questa promessa, mentre la Provvidenza mi ha concesso oggi di trovarmi quasi su un ponte che unisce queste due case: la casa paterna e la casa di Dio? E' una straordinaria, ed insieme la più naturale congiunzione di luoghi che - come nessun altro - lasciano un profondo segno nel cuore dell'uomo.

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Con affetto filiale bacio la soglia della mia casa natale, esprimendo alla Divina Provvidenza la gratitudine per il dono della vita trasmessomi dai miei cari Genitori, per il calore del nido di famiglia, per l'amore dei miei cari, che mi dava un senso di sicurezza e di forza, perfino quando si dovevano affrontare l'esperienza della morte e le fatiche della vita quotidiana in tempi inquieti.

Con profonda venerazione bacio anche la soglia della casa di Dio - della chiesa parrocchiale di Wadowice, e in essa il battistero, presso il quale sono stato innestato in Cristo ed accolto nella comunità della sua Chiesa. In questo tempio mi accostai alla prima confessione e alla S. Comunione. Qui fui chierichetto. Qui resi grazie a Dio per il dono del sacerdozio e - già come arcivescovo di Kraków - qui vissi il mio giubileo del 25° di sacerdozio. Quanto bene, quante grazie portai via da questo tempio e da questa comunità parrocchiale, lo sa soltanto colui che è Datore di ogni grazia. A Lui, Dio uno e trino, rendo oggi gloria sulla soglia di questa chiesa. Infine, con la fiducia di un bambino dirigo i miei passi alla Cappella della Santa Croce, per guardare nuovamente il volto della Madonna del Perpetuo Soccorso nella sua Effige di Wadowice. Lo faccio con una gioia tanto maggiore, perché oggi mi è data la possibilità di adornare questa effige con le corone, in segno del nostro amore per la Madre del Salvatore e per il suo Figlio divino”.

Per ricordare il Papa venuto dalla Polonia nel luogo della sua nascita è stato allestito il Museo Casa Natale di Giovanni Paolo II che è stato inaugurato esattamente 35 anni fa, il 18 maggio 1984, al 64° compleanno di Giovanni Paolo II. La maggior parte di visitatori sono polacchi, ma il Museo è anche la meta preferita di tantissimi turisti stranieri: l’anno scorso il milionesimo visitatore ha varcato la soglia dell’ex casa di Karol Wojtyła.

Ma a Giovanni Paolo II piaceva particolarmente un altro “monumento” costruito a Wadowice, un particolare votum di gratitudine alla Madre di Dio intitolato a sua madre terrena. L’ha detto ai suoi ex concittadini: “Poco distante da qui è stata edificata la Casa della Madre Sola. Vi trovano asilo e aiuto le donne, che nonostante i sacrifici e le contrarietà, vogliono custodire il frutto della loro maternità. Sono grato di questo grande dono del vostro amore per l'uomo e della vostra sollecitudine per la vita. La mia gratitudine è tanto maggiore perché questa Casa è intitolata a mia madre Emilia. Credo che colei che mi mise al mondo e circondò d'amore la mia infanzia, avrà cura anche di questa opera”.

 

 

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