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Al Salone del Libro, è di scena la Dottrina Sociale

Padiglione Lev | Padiglione Libreria Editrice Vaticana al Salone del Libro, Torino, 15 maggio 2015 | Libreria Editrice Vaticana Padiglione Lev | Padiglione Libreria Editrice Vaticana al Salone del Libro, Torino, 15 maggio 2015 | Libreria Editrice Vaticana

E’ tutto dedicato a San Giovanni Bosco, il padiglione della Libreria Editrice Vaticana che al Salone del Libro di Torino spicca per colori e per proposta culturale. Tra una bandiera del Vaticano posta all’ingresso e quel beige che ormai è riconoscibile come il colore del sito del Vaticano, la proposta culturale dell’Editrice Vaticana spazia da volumi come “I Papi e lo sport” (curato da Antonella Stelitano, Alejandro Mario Dieguez, Quirino Bortolato) a “Don Bosco oggi,” libro intervista al Rettor Maggiore dei Salesiani don Angel Fernandez Artime, passando per il libro di Paolo Portoghesi “Il sorriso di tenerezza. Letture sulla custodia del Creato”, fino ad arrivare al libro “La Fede e il Bene Comune,” del Cardinal Tarcisio Bertone.

Tutti libri che in qualche modo incarnano la Dottrina Sociale della Chiesa nelle sue sfaccettature. Non potrebbe essere altrimenti, in una Torino che a metà Ottocento, mentre viveva la rivoluzione industriale, ma anche la costruzione di uno Stato che non era certamente cristianamente ispirato, vede fiorire una serie di santi, chiamati i “santi sociali”, che con il loro lavoro hanno dato un nuovo impulso alla società e hanno creato opere che restano ancora oggi.

Li menziona anche il Cardinal Bertone, quando presenta il suo libro al Salone del Libro giovedì 15 maggio. Sottotitolo del libro è “Offerta cristiana alla società contemporanea”, perché in tutti i discorsi racconti nel volume – curato da Fabio Pisani – c’è tutta la forza dell’idea cristiana in cui si debba plasmare la società. Spiega il Cardinale che anche oggi, in tempi di crisi, “la Chiesa nella sua multiforme capacità di intervento, nelle sue macroiniziative, ma anche nelle sue microiniziative – e un grande esempio sono proprio i ‘santi sociali’ piemontesi - continua a preparare al lavoro, a lanciare i giovani ad una attività, a dare loro una possibilità di autorealizzazione. Continua, insomma a dare speranza ai giovani, a predicare agli a imprenditori, ai governi… non si ferma nel piccolo recinto della Chiesa costruzione di culto nella sacrestia, cerca di spingere, fa da interlocutore tra le esigenze dei giovani e  la saggezza degli anziani.”

Dal canto suo, il professor Vincenzo Buonomo, che ha curato il volume del Cardinal Bertone “La diplomazia pontificia” (ideale collegamento con questo) mette in luce che “la dottrina sociale diventa strumento di dialogo con il mondo, con la scienza, con l’etica. È uno strumento che va ricondotto all’interno dell’università nel senso più profondo del termine. È necessario ripartire dalle diverse declinazioni del termine educazione. La Dottrina sociale non ha il confine di una regione, si può applicare con una formula interessante secondo i tempi e i modi.”

E una applicazione della Dottrina Sociale secondo i tempi e i modi è dato dall’enciclica “Caritas in Veritate.” Uscita nel 2009 dopo una lunga gestazione (doveva uscire nel 2007 per i quaranta anni della Populorum Progressio, ma la crisi economica impose una riflessione in più), l’enciclica è stata frutto di un dialogo continuo tra il Papa e gli esperti consultati. “Si nota, nel libro – afferma il Cardinal Bertone - tutto un modello di dialogo e di interlocuzione tra il Papa che è l’Autore dell’enciclica e gli esperti, il Papa che dialoga per proporre la prima enciclica dell’era globale.”

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Aggiunge il Cardinal Bertone: “Degli esperti che abbiamo interpellato – in genere i collaboratori dovrebbero rimanere nascosti, ma alcuni fanno sempre notare che hanno partecipato al progetto – c’era il dottor Mario Draghi, al tempo governatore della Banca d’Italia. Lo abbiamo interpellato ad enciclica ‘chiusa’, lui l’ha letta con attenzione, ha dato parere favorevole alla pubblicazione, e poi ha anche scritto un bell’articolo per l’Osservatore Romano, pubblicato il 9 luglio 2009.

”In quell’articolo – sottolinea il Segretario di Stato emerito – colpì il cuore del problema. Spiegò che la crisi che ha colpito l’economia mondiale era la prima crisi globale e che “la globalità l’interdipendenza la questione sociale che si fa globale sono al centro della Caritas in Veritate, come erano state al centro della Populorum Progressio.”

Ma poi il Cardinal Bertone cita Benedetto XVI e un suo discorso sull’economia, il quale affermò che “non dovremmo mai stancarci di riproporre la domanda, per ricominciare da Dio. La diffusione di questa mentalità (in cui manca il trascendente) ha generato la crisi che viviamo oggi.”

Sono i temi di una proposta cristiana alla società che si aggiorna sempre di più. Anche la prossima enciclica sull’ambiente di Papa Francesco partirà proprio da questi temi. Sarà, in fondo, una enciclica su un ramo specifico della Dottrina Sociale. Ma partirà sempre da quella proposta cristiana al mondo. Proposta cristiana che si è incarnata in Santi come Don Bosco. Non a caso, Papa Francesco sarà il 21 e 22 giugno a Torino per festeggiarne il Bicentenario .