Ottime le apertura, ma ora passiamo ai fatti, già nella prossima legge di stabilità si può parlare di Reddito di inclusione sociale. Le associazioni che compongono l’Alleanza per la povertà passano all’incasso e chiedono subito concretezza dopo le aperture del governo, testimoniate dalle parole del ministro Giuliano Poletti. Perché, dicono, “è il tempo delle scelte sulla lotta alla povertà, e se davvero il ministro considera il Reis un buon punto di partenza con una larga base di condivisione, noi siamo pronti”.

Durante l’incontro romano dell’altro ieri, “il ministro Poletti ha riconosciuto l'importanza del nostro lavoro e della nostra proposta sul Reddito di Inclusione Sociale – spiegano -. Noi apprezziamo le sue parole, e chiediamo che queste si traducano al più preso in precise scelte politiche, di modo da confluire in autunno nella prossima legge di stabilità”.

Le associazioni ricordano che “uno dei punti più interessanti del progetto del Reis, come ha riconosciuto lo stesso Poletti, è che non si rivolge a categorie particolari ma è uno strumento universalistico che usa il metro della povertà assoluta per individuare la platea dei beneficiari. Inoltre prevede un'attuazione graduale, che consente di partire, il primo anno, con un impegno di spesa di 1,8 miliardi e costruire progressivamente l'infrastruttura per un nuovo welfare che si prenda carico dei poveri non solo attraverso un sostegno al reddito, ma soprattutto con una serie di servizi e misure di inclusione e attivazione”. “Si tratta di una sfida per i Comuni che coinvolge direttamente i corpi sociali intermedi, che - proseguono - attraverso l'azione dell'Alleanza dimostrano il loro ruolo prezioso per la democrazia”.