La Caritas ad Expo2015 per portare il suo messaggio di solidarietà. Se "Nutrire il pianeta, energia per la vita” è il tema di Expo Milano 2015, "Dividere per Moltiplicare" è la risposta di Caritas: “la condivisione delle risorse, saperi e competenze come proposta al problema del cibo e del nutrimento per tutti”, spiegano, perché “in un mondo di 7 miliardi di persone e che produce cibo per 12 miliardi, 800 milioni soffrono la fame” e l’alimento è “nutrimento del corpo ma non solo: attraverso il cibo l'uomo ritrova la sua identità e interiorità, la produzione di cibo lo mette in relazione con gli altri uomini e con la natura”.

Ad attendere i milioni di visitatori previsti all’Esposizione internazionale di Milano un “edicola”, concepita come “spazio interattivo ed esperienziale per promuovere a livello universale il messaggio”.  Prevista anche un’opera-segno che rimarrà dopo l’Expo, il «Refettorio Ambrosiano» in fase di ultimazione a Greco, quartiere alla periferia nord di Milano. Lungo tutto il tempo saranno undici gli eventi che proporranno modelli di sviluppo solidali; inoltre sono previsti una serie di itinerari tematici per bambini, ragazzi e adulti, volti, spiegano da Caritas “a favorire la "lettura" della manifestazione attraverso temi cari alla sensibilità Caritas. Una riflessione critica sul legame indistruttibile tra l'uomo, Dio, il cibo e il pianeta”.
La presenza dell’organismo pastorale della Chiesa all’Expo sarà possibile grazie alla collaborazione tra Caritas Internationalis, Caritas italiana e ambrosiana.

Di ieri la presentazione dell’iniziativa. “È la prima volta che il Bie, il Bureau International des Expositions, apre un’esposizione universale alla società civile. Se Caritas ne approfitta con la sua prima partecipazione ad un’Expo, è in virtù del tema dell’Expo di Milano, che ci sta particolarmente a cuore”, ha spiegato Luciano Gualzetti, vicedirettore di Caritas Ambrosiana e commissario del padiglione della Santa Sede.

“Un’esposizione  non si può chiamare universale se rappresenta solo quello che è bello e innovativo, ma deve anche aprire gli occhi ad altre realtà, quelle dei poveri e dei marginalizzati. L’Expo dovrebbe proprio essere un laboratorio di creatività per trovare le soluzioni sostenibili che permettano una vita dignitosa a chi ne ha più bisogno”, ha sottolineato Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis.

La data simbolica di inaugurazione del programma di partecipazione e presenza sarà l’Expo Day di Caritas: martedì 19 maggio, durante il quale si riuniranno i rappresentanti delle 164 Caritas nazionali che aderiscono alla confederazione internazionale per presentare i risultati della campagna globale contro la fame nel mondo “One human family, food for all”. In quell’occasione saranno presentati sette progetti modello contro la fame nel mondo, sette buone prassi, una per ognuna delle grandi aree geografiche in cui è divisa la confederazione: Africa, Asia, Medio Oriente e Nord Africa, Europa, America Latina, Nord America, Oceania.

Il programma di eventi accompagnerà iniziative di sensibilizzazione sul territorio, nelle comunità ecclesiali, già realizzate nei mesi precedenti e che continuerà anche durate il semestre espositivo.  

Cuore pulsante di Caritas ad Expo sarà l’“Edicola” collocata nei pressi dell’ingresso, in una posizione molto visibile lungo il decumano. Realizzata dallo studio Piuarch, si presenta come un cubo spezzato che declina anche architettonicamente l’idea della condivisione come ricchezza. L’involucro è il rivestimento esterno di un’idea che trova poi espressione all’interno. I visitatori, varcata la soglia, non saranno semplici spettatori, ma protagonisti di un’esperienza multimediale. Ascoltando messaggi, vedendo immagini, percepiranno con i loro sensi in che modo possa trasformarsi in realtà un messaggio paradossale come quello evangelico.
 
Il percorso si svilupperà lungo diversi ambienti, ognuno dedicato ad un’esperienza specifica. Al centro di questo itinerario è stata immaginata anche l’esposizione di un’opera d’arte: l’installazione Energia, realizzata nel 1973 dall’artista tedesco Wolf Vostell, pioniere della video arte, una delle figura artistiche che proprio per il suo impegno civile ha ottenuto lo scorso anno un importante riconoscimento postumo in una grande cerimonia al Museo del Muro di Berlino, il Premio Internazionale Per la Difesa dei Diritti Umani, assegnato da Henry Kissinger.
L’opera proveniente dal museo voluto dallo stesso artista a Malpartida nella regione dell'Estremadura in Spagna è costituita da un’automobile Cadillac cinta da forme di pane. L’accostamento irriverente tra uno status symbol e il bene di prima necessità per antonomasia rappresenta una denuncia contro la società consumista.