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Carlo Acutis presto beato, la mamma: "L'esempio di Carlo è stato semplice e veritiero"

Intervista di EWTN alla mamma di Carlo Acutis

La mamma di Carlo, Antonia Salzano |  | EWTN La mamma di Carlo, Antonia Salzano | | EWTN

Antonia Salzano, la mamma del giovanissimo Carlo Acutis che sarà beatificato il prossimo 10 ottobre ad Assisi, racconta ad EWTN la sua emozione, a pochi giorni dal grande evento. La storia di Carlo ha davvero colpito i fedeli di tutto il mondo e Antonia, sua mamma, anche in questa intervista concessa ad EWTN, ricorda le caratteristiche principali del suo giovane figlio, scomparso troppo presto a causa di una leucemia fulminante.

"Carlo sin da piccolino ha sempre mostrato un forte interesse, cominciamo a parlare di tre anni e mezzo, quattro, per tutto ciò che la Chiesa, i santi, il Vangelo, ecco, lui per esempio mi ricordo che era piccolino passavamo di fronte alle chiese, voleva entrare per salutare Gesù crocifisso, il tabernacolo, ecco, proprio ci teneva andare lì a pregare, si fermava proprio anche parecchio, insomma, quando andavamo a fare le passeggiate, che soprattutto in primavera, i fiorellini, prendeva, coglieva questi fiorellini da portare alla Madonna... E quindi sin da piccolino ha subito mostrato personalmente, lui proprio da solo, un forte interesse per tutto ciò che... voleva che gli si leggesse la Scrittura, la vita dei Santi…", racconta mamma Antonia.

Ad EWTN Antonia Salzano confida un episodio della vita di Carlo davvero bello, che parla di conversione. "Lui ha ottenuto tante grazie in vita. Ha ottenuto la conversione di persone, già pregando. Per esempio noi abbiamo il nostro domestico Rajes che è di casta sacerdotale bramina, era, poi ha voluto battezzarsi cattolico, diventare cattolico, proprio perché l'esempio di Carlo, così incalzante, così veritiero, lo ha proprio colpito", commenta ancora la mamma di Carlo.

Carlo Acutis è amato perchè moltissimi fedeli che si rivolgono a lui e lo pregano ricevono una grazia. La mamma di Carlo racconta: "I primi miracoli li ha fatti il giorno del funerale, dove c'è stata tantissima gente che ha pregato per lui, ha pregato lui, di aiutarlo, perché già aveva questa fama. La chiesa era talmente piena che molti dovettero rimanere fuori. Ecco, una signora che aveva un tumore al seno l’ha pregato, senza chemio, è andato via. Un'altra signora non poteva avere figli, di 45 anni, quasi, ha pregato Carlo ed è rimasta incinta. Questi sono i primi frutti della sua intercessione. Sicuramente, tanti si ricordano questo funerale, più che un funerale sembrava una festa, ma infatti penso che la festa era perché Carlo poi è finito in paradiso, subito".

Antonia infine racconta ad EWTN come è nata l'idea della mostra dei miracoli eucaristici che appartiene a Carlo:"Lui ha fatto questa ricerca iconografica, che ci ha anche coinvolto, abbiamo dovuto fare dei viaggi per fare le foto, perché tenga presente che quando lui ha iniziato questa mostra, non c'era ancora internet così diffuso, quindi non è che si trovava tutto questa documentazione e abbiamo dovuto fare viaggi, all'estero, soprattutto in Europa, per prendere foto, per prenderedocumentazione, anche meno male che Carlo pure parlava più lingue, perché parlava l'inglese, il francese, quindi ha potuto documentarsi anche con una bibliografia anche estera e praticamente cita tutti i miracoli eucaristici riconosciuti dalla Chiesa nel corso dei secoli e praticamente coadiuvata questa ricerca iconografica, che lui reputava molto importante, perché la gente ha bisogno di vedere segni, vedere le foto, vedere i dipinti. E questa mostra è andata in tutti i continenti, in tutti e cinque continenti. E’ andata addirittura in Russia, è andata negli Stati Uniti e in Brasile, nei paesi dell'America Latina, l'Australia e i paesi asiatici per esempio Filippine, Vietnam, Corea, Sri Lanka, India, Africa, Egitto, paesi del medio oriente, poi parliamo dell'Europa. Ecco, è una mostra che ha coinvolto tante persone, un po' come un franchising, perché ovviamente tanti cattolici di buona volontà si sono poi, diciamo fatti propri di questa missione e ci hanno aiutato a diffonderla. Negli Stati Uniti è andata in migliaia di parrocchie".

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