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Cassano: Don "Ciccio" Savino succede a Galantino

Don Francesco Savino | Don Francesco Savino, vescovo eletto di Cassano allo Jonio | Parrocchia Santi Medici, Bitonto Don Francesco Savino | Don Francesco Savino, vescovo eletto di Cassano allo Jonio | Parrocchia Santi Medici, Bitonto

“Il mio cuore è in grande subbuglio: è accaduto tutto così rapidamente che non me ne rendo ancora conto. Confusione e paura, incertezze e insicurezze ma gratitudine al Signore per questo dono che giunge alla mia persona da Papa Francesco”. Così don Francesco Savino, del clero dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto, all’annuncio dato in diocesi dell’elezione a vescovo di Cassano allo Jonio. Il prossimo vescovo pugliese, che sarà ordinato nella sua parrocchia-Santuario dei Santi Medici di Bitonto il prossimo 2 maggio (dove si occupa tra l’altro dei poveri e degli ammalati attraverso una fondazione), prenderà il posto di mons. Nunzio Galantino, che si occuperà a tempo pieno della Segreteria generale della CEI, “per obbedienza al papa”, come ha lui stesso riferito.

Tra le parole pronunciate dal nuovo vescovo eletto della diocesi calabrese, il “grazie al Signore: a Lui solo la lode; grazie a Papa Francesco per la fiducia accordatami; grazie a Padre Arcivescovo Mons. Francesco Cacucci per la profonda comunione vissuta e condivisa; al Vicario Generale mons. Mimì Ciavarella, sempre affettuoso nei miei confronti. Un abbraccio di fraternità a tutti i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, le religiose, i seminaristi, tutti i laici e, credetemi, nessuno escluso  - perché in questi momenti si può escludere qualcuno. Nessuno escluso da questo mio abbraccio di fraternità”.

“Non vi nascondo anche la mia tristezza nel dovermi distaccare dalla mia città di Bitonto dove ho sempre vissuto – ha detto don Savino -. Una città che amo profondamente e che ho cercato di servire in tutte le esperienze pastorali. Prima come vicario parrocchiale presso la parrocchia San Silvestro-Crocifisso; in seguito come parroco della parrocchia Cristo Re Universale e poi per più di 25 anni come parroco-rettore della parrocchia-santuario Santi Medici, dove – grazie ad un progetto pastorale articolato e complesso, sempre condiviso con Padre Arcivescovo – è nata una Fondazione che da più di vent’anni organizza la speranza attraverso opere-segno, attraverso opere socio-sanitarie”.

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“Ma lasciatemi dire che i poveri, gli ultimi, le persone vulnerabili e vulnerate mi hanno evangelizzato – ha continuato il vescovo eletto -, ma vorrei dire di più: loro mi hanno convertito, mi hanno cambiato radicalmente il cuore, il mio modo di pensare e la prospettiva della mia vita, della mia esistenza”.

Nel messaggio alla sua nuova diocesi, mons. Savino ha scritto: “So di trovare una Chiesa viva e bella. Mi inserirò con grande rispetto nel cammino dei vescovi che mi hanno preceduto e del carissimo Mons. Don Nunzio Galantino, a cui assicuro la mia preghiera per il suo servizio come Segreta rio Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Conosco qualcosa della vostra terra tanto ricca di tradizioni culturali molto antiche ed anche di realtà multiformi civili e religiose”. “Vi chiedo, cari fratelli e sorelle della Diocesi di Cassano all’Jonio – ha aggiunto -, di impegnarvi con me in un percorso di «formazione del cuore» per superare ogni forma di idolatria che ci porta lontano da Gesù, che è vi a, verità e vita”. “Ho scelto come motto del mio stemma episcopale un versetto di San Paolo della seconda lettera ai Corinzi «Charitas Christi urget nos» (5, 14). È la cifra della mia vita spirituale. L’Amore di Cristo, che sento come presenza costante, ha conformato ciò che sono e che faccio e lo vivo come “urgenza”nei confronti delle persone che incontro”.

Mons. Galantino ha voluto salutare “don Ciccio”, attraverso un suo messaggio: “Papa Francesco ha voluto che fossi tu a succedermi come Vescovo alla guida della Chiesa di Cassano all'Jonio. Una Chiesa che, come ti ho più volte detto in questi giorni, oltre a poter contare su una nobile storia può contare su un popolo che conserva tanta voglia di abitare in maniera piena, consapevole ed evangelica un territorio bello ma anche segnato da tante ferite”.

“Nei tre anni trascorsi per le strade della nostra Diocesi – ha spiegato “don Nunzio”, come si firma mons. Galantino -, a contatto con le Comunità parrocchiali e con tutte le realtà che compongono l'intera società civile, ho imparato ad amarla sempre di più. E sono certo che la stessa esperienza la farai tu”.

Don Francesco Savino, è entrato nel Seminario Regionale di Molfetta dopo aver conseguito la Maturità Classica al Liceo Classico di Bitonto, nel 1973. Don Francesco è ordinato sacerdote dal vescovo di Bitonto, Mons. A. Marena, il 24 agosto 1978. Già nello stesso anno riceve l’incarico di insegnante di Religione.

Insegna prima nella Scuola Media "F. Rutigliano", poi alla "V. Rogadeo" e in seguito al Liceo Classico "C. Sylos". Negli stessi anni è educatore nel seminario per minori a Bitonto e comincia a seguire in particolare la pastorale giovanile distinguendosi come guida-amico di ragazzi e di giovani che con entusiasmo partecipano alle sue proposte di preghiera e di studio. Organizza ritiri spirituali, campi scuola estivi, incontri di formazione. Segue un gruppo di giovani che entra nell’Acli assumendo impegni derivati dalla formazione socio-religiosa del giovane don Ciccio.

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E' nominato vice-parroco della Parrocchia San Silvestro-Crocifisso dove anima la vita parrocchiale seguendo l'animazione e la catechesi dei giovani. Riceve negli stessi anni l’incarico di Responsabile della Pastorale giovanile della città. Il 20 gennaio 1985 è nominato Parroco della Parrocchia Cristo Re Universale di Bitonto. Il 2 ottobre 1989 è nominato Parroco Rettore della Parrocchia Santuario Santi Medici.

Nel 1997, mentre avvia i lavori per la Casa Alloggio per malati di Aids, che viene inaugurata il 2 ottobre 1998, dopo aver affrontato non pochi intoppi burocratici, inaugura a settembre il nuovo Progetto della Casa d’Accoglienza, che da ospitalità a donne in difficoltà anche con figli fino a 6 anni. L'8 luglio 2007 inaugura l’Hospice Centro di Cure Palliative "Aurelio Marena", che ospita ammalati in fase avanzata e non guaribili di cancro.