“790mila euro per l’emergenza rifugiati e migranti lungo la rotta balcanica, altri 695mila a beneficio delle vittime del conflitto in Sud Sudan: sono gli ultimi due stanziamenti stabiliti dalla Cei attingendo dai fondi dell’8xmille”. E’ l’annuncio fatto oggi dalla Conferenza Episcopale Italiana, che rende conto di due progetti finanziati con i fondi ottenuti dai contribuenti italiani. A Firenze il cardinale presidente della Cei, Angelo Bagnasco, concludendo il V Convegno dEcclesiale della Chiesa Italiana, aveva richiamato a vedere le “luci” oltre che le “ombre”, messe in luce dai recenti fatti di cronaca. “In entrambi i casi Caritas Italiana accompagna – spiega ancora la Cei - l’impegno delle Chiese locali con una serie di progetti di intervento, in parte già avviati, per una durata variabile tra i 12 e i 18 mesi”.

Per quanto riguarda in particolare, l’"Emergenza rifugiati e migranti lungo la rotta balcanica”, spiega l’Ufficio nazionale delle Comunicazioni Sociali, “a partire da luglio 2015 più di 700.000 rifugiati e i migranti medio-orientali hanno cominciato a percorrere in maniera sempre più massiccia la cosiddetta “rotta balcanica”, diretti verso il Centro e Nord Europa”.

In particolare, “si tratta di famiglie, anziani, bambini e disabili che spesso hanno colto i paesi attraversati totalmente impreparati. Davanti a questa emergenza, più volte richiamata nei suoi interventi anche da Papa Francesco, Caritas italiana ha ritenuto fondamentale supportare le Chiese coinvolte in questo fenomeno (in Grecia, Macedonia e Serbia), come pure quelle immediatamente confinanti (in Albania, Kosovo, Montenegro e Bulgaria)”.

“Gli sforzi – spiegano ancora dalla Cei - si stanno concentrando nella fornitura di aiuti alimentari e beni di prima necessità e nel garantire un’accoglienza diffusa alle persone più vulnerabili. Sarà curato anche l’aspetto pastorale, pedagogico e formativo sui temi della migrazione per il personale e i volontari della Chiesa locale”.

Circa invece l’“Emergenza per le vittime del conflitto in Sud Sudan”, la cui Repubblica “dal dicembre 2013 è dilaniata da un sanguinoso conflitto civile che ha causato 20.000 morti e 2 milioni 200mila sfollati e che ha gettato quasi 6 milioni di persone in una situazione di insicurezza alimentare”, sempre “Caritas italiana - da subito postasi a fianco della Caritas e della Chiesa locale - si prodiga nella ricerca di aiuti alimentari, medicinali e altri beni di prima necessità, come pure nel supporto della formazione del personale locale sud sudanese e nella diffusione di una cultura basata sui valori della pace, della non violenza e della riconciliazione”, spiegano dalla Cei.