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Cluj, un centro di studi patristici per andare alle radici della fede

Nella città-ponte della Transilvania, il centro, in collaborazione con l’Augustinianum di Roma, si candida ad essere un ponte di dialogo

Inaugurazione Centro Studi Patristici di Cluj | L'inaugurazione del Centro di Studi Patristici di Cluj | catolica.ro Inaugurazione Centro Studi Patristici di Cluj | L'inaugurazione del Centro di Studi Patristici di Cluj | catolica.ro

La città di Cluj, in Romania, è un crocevia di culture. Al centro della Transilvania, ci vivono romeni, ungheresi, tedeschi. In un Paese a maggioranza ortodossa, sorprende che la cattedrale cattolica di San Michele sia al centro della città, ben visibile. C’è una cattedrale greco-cattolica di una certa importanza. La comunità ebraica è stata decimata dall’Olocausto (sono rimasti solo 300 ebrei in città), ma la sua presenza è viva. E poi, ci sono luterani, calvinisti, unitariani.

Per questo, Cluj è diventato il luogo privilegiato per lanciare un Centro di Studi Patristici e Letteratura Cristiana Antica. Il centro è stato realizzato nella università Babeș-Bolyai, e nasce su iniziativa della Facoltà di Teologia Greco Cattolica, con una collaborazione con l’Istituto Patristico Augustinianum di Roma. All’inaugurazione, lo scorso 10 ottobre, c’erano rappresentanti di tutte le confessioni religiose presenti a Cluj.

Si tratta, ha detto il vescovo greco cattolico di Cluj Florentin Crihălmeanu, del termine di un lavoro “di quasi dieci anni, iniziato con la condivisione di alcuni ideali, continuato con discussioni con eminenti insegnanti dell’Istituto Augustinianum di Roma e con professori dell’Università di Babes Bolyai, concretizzato con conferenze e simposi internazionali che si sono tenuti tra il 2014 e il 2016”.

Il centro si caratterizza come un centro interdisciplinare, inclusivo di professori provenienti da sei facoltà: la facoltà di Lettere con il dipartimento di lingue classiche, la facoltà di Storia e Filosofia e le quattro facoltà di teologia (ortodossa, greco-cattolica, cattolico romana e teologia riformata).

Obiettivo del centro, ha spiegato il professore associato Alin Sebastian Tat, è quella di "pubblicare studi, volumi personali e collettivi, traduzioni di testi patristici, dalle lingue greca, latina e orientale”.

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Un ringraziamento speciale è stato indirizzato a don Claudiu Tutu, consulente culturale della diocesi greco cattolica di Cluj-Gherla, che ha lavorato incessantemente per portare avanti questo sogno.

Le facoltà di teologia sono state aperte nell’Università di Babes Bolyai già dal 1992. La storia è stata raccontata dal professor Ioan Chirilă, presidente del senato accademico, che ha raccontato come l’apertura dei corsi di teologia ha portato allo stabilimento del Centro di Studi Biblici, in cui operano tutte e quattro le facoltà di teologia, e poi il centro studi ecumenici e il centro per il dialogo interreligioso.

Tutti gli interventi hanno sottolineato che il Centro può essere un luogo di incontro tra le varie confessioni religiose, specialmente cristiane, perché il pensiero dei Padri della Chiesa risale ad un tempo in cui la Chiesa era ancora indivisa.

Il professor Giuseppe Caruso, decano dell’Istituto Patristico Augustianianum di Roma e partner dell’iniziativa, ha fatto sapere in un messaggio scritto che “quei tempi dall'inizio del cristianesimo possono apparire, agli occhi della maggior parte, distanti e di fatto lo sono Tuttavia, quei tempi conservano ancora una freschezza e un carico di valori che merita di diventare oggi oggetto di riflessione e incoraggiamento a progettare un futuro migliore, un futuro che desideriamo per tutta l'umanità, per la Romania e per il Centro di studi patristici che oggi si inaugura".