La vocazione di ognuno e del comunicatore, essere angelo gli uni per gli altri. Monsignor Dario Edoardo Viganò lo ha detto nella omelia della messa per la festa degli arcangeli e di Gabriele in particolare patrono delle comunicazioni. “Angeli- ha detto il Prefetto della Segretaria per la Comunicazione- che distolgono da vie sbagliate e orientano sempre di nuovo verso Dio”.

Il Prefetto ha citato Papa Francesco: “dobbiamo avere la consapevolezza della loro invisibile presenza. Invochiamoli nella preghiera affinché in ogni momento ci ricordino la presenza di Dio, ci appoggino nella lotta contro il male e ci conducano sicuri sulle strade della nostra vita. Affidiamo a loro noi stessi, i nostri cari e ciò che ci sta a cuore”. Ed ha concluso “accogliamo l’invito a farci missionari del Vangelo con la nostra vita siamo, accogliamo l’impegno di essere annunciatori della Buona Notizia: Dio ama il mondo e lo salva; Dio, in Cristo Gesù, ci ama, ci perdona, ha misericordia di noi e ci salva. Sentiamoci coinvolti in questa comunicazione che infonde speranza anche quando le preoccupazioni ci sovrastano, lasciamoci avvolgere da questo circolo virtuoso di messaggi che diventano annuncio di salvezza, cosicché possiamo scrivere parole di luce su pagine di luce”.

Ieri - come riporta la Radio Vaticana- alla 69.ma edizione del Prix Italia dedicato a  “Il giornalismo al tempo delle fake news”,  monsignor Viganò ha detto che la radio svolge un ruolo importante nel contrasto delle fake news perché “con tempestività è possibile aggiornare, approfondire e rettificare le notizie”, e per fronteggiare il fenomeno delle fake news “occorre rimettere al centro la verifica delle fonti, meccanismo alla base della professione giornalistica. Il ricorso agli algoritmi non basta”.