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Concistoro. Il Sacro Collegio cambia fisionomia

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Il 14 febbraio scorso Papa Francesco ha presieduto nella Basilica Vaticana il secondo concistoro del suo pontificato. Con le nuove creazioni cardinalizie il Pontefice ha cambiato non soltanto la composizione numerica ma anche soprattutto quella geografica del Sacro Collegio.

Sono in totale 20 i nuovi cardinali entrati a far parte del Collegio: 15 elettori e 5 ultraottantenni. 7 sono europei, 5 americani, 3 africani, 3 asiatici e 2 dell’Oceania.

Prima della creazione dei nuovi cardinali, il Sacro Collegio si componeva complessivamente di 207 porporati, 110 elettori e 97 non. Con i nuovi innesti il numero degli elettori sale a 125 – derogando di cinque unità il tetto stabilito da Paolo VI – mentre sono 102 gli ultraottantenni. 227 in totale.

Nello specifico l’Europa è salita a 118, le Americhe a 61, l’Africa a 21, l’Asia a 22 e l’Oceania a 5,  raddoppiando praticamente in un solo concistoro la sua presenza nel Sacro Collegio.

Con i loro rappresentanti che hanno ricevuto la berretta rossa sei nazioni entrano a far parte del Collegio: Etiopia, Myanmar, Uruguay, Panama, Capo Verde, Tonga. L'Europa resta ferma a 23 Paesi rappresentati, le Americhe salgono a 19, l'Africa a 18, l'Asia a 10 e l'Oceania a 3. Complessivamente sono 76 le nazioni che hanno almeno una porpora.

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Grazie ai 3 nuovi cardinali l’Italia potrà contare 51 berrette rosse: 26 con diritto di voto e 25 senza. Resta anche con Francesco il Paese più rappresentato: mancano all'appello sedi tradizionalmente cardinalizie come Torino e Venezia ma il numero viene bilanciato con gli innesti di Mons. Francesco Montenegro e di Mons. Edoardo Menichelli, rispettivamente Arcivescovi di Agrigento ed Ancona.

In Europa aumentano il loro peso anche Spagna, Germania e Francia con - rispettivamente - 11, 10 e 9 cardinali. Fermi a 18 porporati gli Stati Uniti, il Papa ha premiato altre zone del continente americano: in particolare il Messico che sale a 5 cardinali, di cui 3 elettori.