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Congresso Eucaristico. Monsignor Piero Marini: "Occasione che viene offerta ai credenti"

La Messa di oggi a Budapest presieduta dall'Arcivescovo Piero Marini, presidente del Pontificio comitato per i congressi eucaristici internazionali

Monsignor Piero Marini a Budapest  |  | Daniel IbaneZ / ACI Group Monsignor Piero Marini a Budapest | | Daniel IbaneZ / ACI Group

"I Congressi Eucaristici Internazionali sono l’occasione per riunire la Chiesa intorno all’Eucaristia, cuore della vita cristiana e spazio straordinario per l’evangelizzazione della società". Questo è il senso del 52esimo Congresso Eucaristico Internazionale che si è aperto ieri a Budapest con una grande festa e si concluderà con Papa Francesco che celebrerà la Messa finale il 12 settembre. Oggi a Budapest primo giorno di incontri, testimonianze, catechesi. Nella mattinata è stata celebrata la Messa dall'Arcivescovo Piero Marini, presidente del Pontificio comitato per i congressi eucaristici internazionali.

L'Ungheria è l'11esimo paese ad aver organizzato il congresso eucaristico internazionale. Nell’omelia della Messa celebrata questa mattina Monsignor Piero Marini riprende le Letture del giorno. “Oggi le parole di Gesù tendi la tua mano risuonano ancora all’inizio del 52° Congresso Eucaristico Internazionale di Budapest – dice nell’omelia Monsignor Marini - In questa celebrazione, mentre si accosta a noi il medico divino, ci rendiamo conto che l’Eucaristia, che pure dobbiamo ricevere purificati dai nostri peccati, non è principalmente il sacramento dei giusti, ma è anche il viatico per noi poveri peccatori. Al momento della comunione dopo aver detto: “Signore, io non son degno”, “tendiamo” la nostra mano verso il pane consacrato e lasciamoci afferrare dalla mano del Signore Risorto. Egli viene a salvarci. Viene per aiutarci ad uscire dalle difficoltà in cui viviamo, per continuare con rinnovato entusiasmo il cammino della nostra vita di fede”.

“Il Congresso Eucaristico è un’occasione che viene offerta a tutti i credenti: l’Eucaristia attende di essere vissuta nel cammino della vita quotidiana. Vivere della liturgia che si celebra significa vivere di ciò che la liturgia fa vivere: il perdono invocato e donato, la parola di Dio ascoltata, l’azione di grazie innalzata, l’Eucaristia ricevuta come comunione”, sottolinea ancora nell’omelia Monsignor Marini, per venti anni Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, diciotto dei quali spesi al servizio di San Giovanni Paolo II.

“Questo Congresso eucaristico ci insegni che celebrare l’Eucaristia è sempre per noi portare a compimento la legge dell’amore che riceviamo dal Signore e che il Signore vuole che la trasmettiamo agli altri”, conclude Monsignor Marini.

 

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