Come sanno tutti, e non solo i fidanzati, il culto e la memoria di San Valentino sono innegabilmente legati alla città e alla diocesi di Terni. Ricco e articolato è il programma che l’amministrazione cittadina e la curia vescovile hanno approntato anche quest’anno per onorare il Santo degli innamorati nel giorno della sua festa, il 14 febbraio. 

Tante le iniziative religiose, culturali, sportive e turistiche che si snodano dal 25 gennaio al 25 marzo per offrire l’occasione ai cittadini e ai visitatori di conoscere la città e i luoghi legati al Santo. “Secondo la tradizione - ha detto il vescovo Giuseppe Piemontese nell’omelia del solenne pontificale celebrato nella Cattedrale di Terni domenica 11 febbraio - Valentino (Terni, 176 circa – Roma, 14 febbraio 273) è stato investito della funzione di pastore di questa Chiesa ed è stato ordinato vescovo da san Feliciano alla giovane età di 21 anni. La memoria del nostro Patrono richiama la sua vita, gli aspetti dei suoi insegnamenti, che sono oggi ancora attuali, le ragioni della identità di questa città, che si onora di vedere richiamato da secoli il suo nome accanto a quello del suo Patrono: San Valentino di Terni. La sua guida pastorale non si è limitata ai cristiani, ma si è manifestata verso ogni persona presente nel contesto civile, sociale e religioso del suo tempo: nella cura dei malati, nel dialogo con i pagani, nella preoccupazione per la città, nell’accompagnamento e nella formazione dei giovani all’amore e al matrimonio".

"Soprattutto in quest’ultimo campo - ha proseguito il presule - la tradizione si è consolidata, facendo di san Valentino di Terni il patrono dei fidanzati, di coloro che desiderano abbandonare gli amori fluttuanti e passeggeri, per dare inizio all’amore-progetto di vita, stabile, duraturo e benedetto da Dio fino alla morte e oltre la morte”. 

Ma oltre a Terni, sono diverse le località lungo tutto lo Stivale, da Rovereto a Savona, da Sadali e Ozieri in Sardegna a Vico del Gargano, che hanno uno speciale legame con il santo umbro, tanto quasi da poter costituire una rete ideale delle “città di San Valentino”. Tra queste, spicca la cittadina di Belvedere Marittimo in Calabria, nella diocesi di San Marco Argentano- Scalea , che da un ventennio a questa parte predispone un ciclo di festeggiamenti per il 14 febbraio presso il convento di San Daniele che custodisce le “reliquie di san Valentino”. Ma come nasce questo culto del Santo in Calabria? Tutto comincia il 26 maggio 1700, quando il cardinale Gaspare del Carpine, vescovo suburbicario di Sabina-Poggio Mirteto, dona a un certo Valentino Cinelli alcune reliquie. Nella missiva che menziona la donazione, custodita anch’essa presso il convento, si afferma che il cardinale abbia “dato in dono il santo sangue tratto dal corpo del Martire San Valentino assieme al corpo del medesimo, posto in una urna di legno coperto con tarla ondulata, ben chiusa e legata con filo di seta colore rosso”. Dieci anni dopo, il 27 maggio 1710, a opera di un tale Francesco Cipollina, l’urna contenente un’ampolla con il sangue e i frammenti di ossa di San Valentino viene consegnata a padre Samuele, del convento dei Padri Cappuccini di Belvedere, con tanto di certificato e sigillo del notaio Francesco La Regina, che così attesta anche la precedente donazione cardinalizia. Il reliquiario viene poi rinvenuto nel Convento nel 1969 da Padre Terenzio Mancina in seguito alla rimozione delle tele di San Francesco e San Daniele che si trovavano nella pala centrale.

La domanda allora a questo punto diventa: le reliquie calabresi di questo San Valentino sono riconducibili al Santo universalmente commemorato il 14 febbraio? Secondo alcune ricerche, sembrerebbe di no. In uno studio condotto nel 2011 da Rosella Chiarello e Gradita Malizia, funzionarie bibliotecarie della Soprintendenza alle Belle arti e al paesaggio della Calabria, che hanno riesaminato attentamente il testo del ‘700, si tratterebbe di reliquie di martiri diversi, provenienti dal cimitero di Santa Ciriaca a Roma, e non prettamente riferibili al San Valentino di Terni. Lo attesterebbe un successivo documento d’archivio, relativo a una ricognizione canonica compiuta nel 1722. Storia o leggenda che sia, fatto sta, tuttavia, che Belvedere Marittimo, proclamandosi “città dell’amore”, celebra con orgoglio il “suo” San Valentino il 14 febbraio, invitando gli innamorati e le coppie che festeggiano l’anniversario di matrimonio (d’argento, d’oro, di diamante e di ferro) e omaggiandole di bouquet di fiori, pergamene e targhe ricordo come segno del loro legame d’amore.