Dalla Terra Santa al Portogallo. E' la storia di 75 opere d’arte appartenenti al Terra Sancta Museum  che saranno a Lisbona nel Museo Calouste Gulbenkian  che fino al 15 febbraio 2024 ospiterà questa mostra di capolavori della Custodia di Terra Santa.

Il direttore del Museo Gulbenkian António Filipe Pimentel  ha scelto una selezione di pregiati oggetti liturgici di argento massiccio, tra cui il Bassorilievo della Resurrezione di Napoli del 1736 e il Catino di Pietro II di Braganza, re del Portogallo del 1675, usato dal Custode di Terra Santa per la lavanda dei piedi dei pellegrini. Le donazioni portoghesi occuperanno il posto d’onore di questa esposizione “Il Tesoro dei Re. Capolavori del Museo di Terra Santa”.

Come riporta il sito della Custodia di Terra Santa il lavoro di spedizione è stato molto impegnativo. Prima della esposizione i pezzi saranno sottoposti ad una fase di studio e analisi, a cui seguirà un processo di restauro, risanamento e pulitura ad opera degli esperti della Fondazione Gulbenkian e di collaboratori esterni. Seguirà un lavoro documentale e fotografico fino alla compilazione conclusiva del catalogo della mostra temporanea. Tutte queste opere confluiranno nella nuova sezione storica del Terra Santa Museumnella sala più importante del Museo dedicata al “Tesoro del Santo Sepolcro”.

Intanto il Museo di allarga con una terza sezione del Museo nel complesso di San Salvatore nel 2025: questa mostra a Lisbona rappresenta una possibilità unica per consentire il restauro e la fruizione dei pezzi più importanti della collezione prima che siano definitivamente esposti  sottolinea Fr. Stéphane Milovitch, direttore dell’Ufficio dei beni culturali della Custodia –.  È la prima volta che diamo in prestito i nostri capolavori al Portogallo, paese che nella storia ha offerto numerosi doni alla Custodia. Dopo la mostra al Museo Gulbenkian le opere raggiungeranno New York, dove è prevista l’esposizione alla Frick Collection, e poi ancora in altri paesi europei in via di definizione, prima del loro rientro definitivo a Gerusalemme, dove sarà possibile ammirarle, finalmente, nel nuovo Museo della Custodia.