Advertisement

Dalle diocesi: anche i vescovi si preparano per le elezioni

Una riunione della Conferenza Episcopale Lombarda  |  | pd Una riunione della Conferenza Episcopale Lombarda | | pd

In questa settimana i vescovi del Consiglio Permanente della Cei si sono ritrovati a Roma per la loro sessione invernale sotto la presidenza del card. Gualtiero Bassetti,  arcivescovo di Perugia-Città della Pieve.

Tra i temi al centro della discussione e toccati da Bassetti nella prolusione di apertura la recente legge sulle DAT; il lavoro, la famiglia e i giovani; le migrazioni internazionali,
l’impegno per la pace nel Mediterraneo e le prossime elezioni politiche e amministrative. Davanti all’approssimarsi dell’appuntamento elettorale dal Consiglio Permanente è emerso un duplice e unanime appello: “agli elettori, perché superino senza esitazione ogni tentazione di astensionismo; ai candidati, perché avvertano la necessità di un cammino formativo e la responsabilità di mantenere per tutta la durata del mandato un vero rapporto con la ‘base’. Entrambe sono condizioni essenziali per conoscere da vicino e, quindi, affrontare i problemi che toccano la vita reale della gente”, si legge nel comunicato finale.

Un tema, quello dell’appuntamento elettorale del 4 marzo, che coinvolge milioni di cittadini. E per questo, in questa campagna elettorale i vescovi della Conferenza Episcopale Lombarda ritengono opportuno offrire ai propri fedeli alcune indicazioni pastorali, per incoraggiarli “alla serenità e alla responsabilità nel cammino di preparazione a questi importanti appuntamenti”. “La premessa fondamentale – scrivono in una nota - è che i cristiani, come tutti i cittadini italiani, vogliono riaffermare la necessità di una buona politica. Le comunità cristiane devono essere non solo voce che chiede e critica, ma piuttosto luogo di formazione per accompagnare le persone alla maturità, quindi anche alla capacità e passione per un impegno politico coerente e generoso”. Di fronte alla tentazione “molto diffusa dell’astensionismo e del disinteresse” per i presuli lombardi, è necessario e urgente che l’opera educativa delle comunità cristiane “solleciti tutti alla presenza e alla partecipazione attiva e responsabile a questi appuntamenti elettorali: anzitutto attraverso l’espressione consapevole del proprio voto; più approfonditamente auspicando l’impegno attivo di un numero sempre maggiore di fedeli laici in ambito politico e più in generale praticando una partecipazione alla vita politica che non si limiti al momento delle elezioni, ma accompagni la vita quotidiana delle istituzioni, attraverso lo strumento dell’informazione, della vigilanza e del richiamo”.

La Chiesa, sottolineano, “non si schiera in modo diretto per alcuna parte politica. Ciò significa che tutti – in particolare coloro che si propongono come candidati – si guardino dalla tentazione di presentarsi come gli unici e più corretti interpreti della Dottrina sociale della Chiesa e dei valori da essa affermati. Occorre educarsi maggiormente sia alla condivisione dei medesimi principi ispirati alla retta ragione e al Vangelo, sia al rispetto dell’ineludibile diversità di esiti dell’esercizio di discernimento e della conseguente pluralità di scelte. Su ciascuna di queste scelte – purché siano coerenti con i principi derivanti dalla medesima ispirazione cristiana – il giudizio andrà formulato a partire dalle ragioni addotte a loro sostegno, dalla loro percorribilità ed efficacia, dal rispetto che esse esprimono e promuovono del sistema democratico”. Da qui anche l’invito a parrocchie, istituti religiosi, scuole cattoliche, associazioni e i movimenti ecclesiali, a non mettere a disposizione di singoli partiti o formazioni politiche le loro sedi per evitare strumentalizzazioni  a
fini elettorali.

L’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, sempre in vista degli appuntamenti elettorali, ha scritto una lettera ai giovani che per la prima volta avranno diritto di voto. “Vorrei – scrive mons. Delpini -  che per tutti il compimento dei 18 anni fosse una festa: nessuno si lasci convincere da quelli che dicono che non c’è niente da festeggiare! La festa che propongo, la festa alla quale invito è quella che celebra la bellezza della vita e si assume la responsabilità di renderla bella, per sé e per gli altri. La politica e la vocazione sono le sfide più audaci e le occasioni più preziose: buon compleanno, 18enni!”

Advertisement

Fermento per varie iniziative anche in varie diocesi italiane.
A Como è in fase di preparazione il Sinodo diocesano, indetto dal vescovo mons. Oscar Cantoni,  che si svolgerà nel 2020 mentre nella diocesi di Tivoli, nei pressi di Roma, nei giorni scorsi l’annuale assemblea diocesana dei catechisti e degli accompagnatori dei genitori, sul tema “Chi cercate? Chiesa che suscita domande e sa ascoltare”. Un incontro che ha visto la presenza di oltre 200 catechisti che si sono confrontati sulla nota pastorale del vescovo, mons. Mauro Parmeggiani “Cristiani non si nasce, ma si diventa”, diffusa due anni fa e al centro dei programmi pastorali diocesani.
Sabato prossimo, 3 febbraio, festa a Vigevano per la beatificazione di Teresio Olivelli. A presiedere la celebrazione il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei santi. A concelebrare, presso il palasport cittadino, il vescovo di Vigevano, mons. Maurizio Gervasoni, con altri vescovi e sacerdoti.

Nella diocesi di Reggio Emilia-Guastalla il presule, mons. Massimo Camisasca, ha scritto ai sacerdoti dopo l’abbandono  del ministero sacerdotale da parte di due “nostri fratelli nella quale esprime la sua “vicinanza affettuosa in questo momento di sofferenza della nostra Chiesa diocesana”. Si tratta – spiega – come sempre, di percorsi “molto differenti che non devono essere assolutamente accomunati come purtroppo tende a fare la stampa”. Il presule reggiano si dice convinto che “la grazia di Dio può tutto e mi affido perciò con voi alla preghiera, non come a una potenza magica a cui chiediamo di cambiare le sorti delle storie personali, ma come un abbandono filiale nelle braccia del Padre e della Madre che non lasciano mai la Chiesa sola nelle difficoltà”.

In questa settimana festa per la diocesi di Forlì-Bertinoro: papa Francesco ha, infatti,  nominato vescovo mons. Livio Corazza, del clero della diocesi di Concordia-Pordenone, finora Parroco del Duomo di Santo Stefano, in Concordia Sagittaria, di San Pio X, in Teson, e di San Giuseppe operaio, in Sindacale. Sostituisce mons. Lino Pizzi, che ha lasciato la diocesi per raggiunti limiti di età.

E domani apertura della visita pastorale nella diocesi di Catanzaro-Squillace. Nel pomeriggio, , nella Basilica dell’Immacolata in Catanzaro, celebrazione  presieduta dall’arcivescovo mons. Vincenzo Bertolone.  Durante la solenne concelebrazione sarà reso pubblico il decreto della Congregazione per le Cause dei Santi sulla Serva di Dio Mariantonia Samà, la prima venerabile nella diocesi calabrese, nata a Sant’Andrea Jonio il 2 marzo del 1875.