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Dalle diocesi, in Italia si celebra la solennità del Corpus Domini

La processione del Corpus Domini a Spello |  | Wikipedia La processione del Corpus Domini a Spello | | Wikipedia

Domani, domenica 23 giugno, celebrazione della festa del Corpus Domini. Papa Francesco ha scelto di celebrarlo in un quartiere della periferia romana. Il quartiere di Casal Bertone dove, insieme al cardinale vicario della diocesi di Roma, Angelo De Donatis, parteciperà alla processione e presiederà una liturgia eucaristica sul sagrato della parrocchia di Santa Maria Consolatrice. In tante diocesi si svolgeranno celebrazioni e processioni Eucaristiche con grande partecipazione di fedeli in tutta Italia.

In questa settimana congresso eucaristico nella diocesi di Oppido Mamertina-Palmi con celebrazione eucaristica presieduta dal card. Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede   nella parrocchia San Gaetano Catanoso di Gioia Tauro. Tema del secondo congresso della diocesi calabrese “Fratello, per celebrare degnamente i santi misteri, va’ prima a riconciliarti, poi torna”. Ad aprirlo il vescovo, Francesco Milito con una solenne celebrazione eucaristica  nella cattedrale-Santuario “Maria SS. Annunziata” di Oppido Mamertina. Nella sua omelia il presule ha voluto sottolineare il valore del perdono. “Se facciamo realmente, ampiamente esperienza di perdono del Signore – ha detto - resta poi incomprensibile non condividerne la gioia con chi se lo aspetta da noi”. “Un perdonato reintegrato – ha poi aggiunto Milito -  non può non essere permanente testimone del perdono. Ed invece, quante chiusure per anni per dialogo mai voluto aprire!”.

Per Milito “sperimenta maggiormente la dolcezza e la forza del perdono chi è passato dal peccato assaporato e voluto alla salvezza ritrovata. Chi sa di essere stato perdonato, capisce che deve comportarsi allo stesso modo”. Una settimana densa per la diocesi per questo evento che ha visto diverse personalità del mondo ecclesiastico confrontarsi sul tema del congresso.

Anno eucaristico invece nella diocesi di Civitavecchia-Tarquinia. Ad aprirlo, giovedì scorso, il vescovo Emil Paul Tscherrig, nunzio apostolico in Italia in occasione della festa del Corpus Domini.  “L’Anno Eucaristico vuole essere un periodo di tempo dedicato alla riflessione e alla preghiera per ravvivare, nei cristiani l’amore e l’adorazione a Gesù presente nell’Eucaristia e, per tutti, incontrare e accogliere la “carne sofferente” di Cristo in ogni persona che bussa alla porta del cuore”, ha detto il vescovo Luigi Marrucci che in vista dell’ anno eucaristico  che si concluderà il 14 giugno del 2020 ha scritto una lettera alla diocesi  dal titolo "Cinque pani e due pesci" sottolineando come “l’Eucaristia è il dono che Gesù, prima della sua passione e morte, volle lasciare alla sua Chiesa, anticipando l’offerta della vita sulla Croce.

È il grande amore che Dio ha per l’umanità e non vuole che questa, lungo la strada della vita, venga meno, morendo di fame e di sete”. Nel richiamare il fondamento dell'Eucarestia, il vescovo Marrucci si rifà all'icona biblica di Gesù che sfama le folle che lo seguono e lo ascoltano, episodio narrato in tutti i Vangeli ma che viene proposto nella versione di Marco. “Mi piace definire questo testo condivisione di ciò che uno possiede, anziché moltiplicazione dei pani” scrive: “in un luogo solitario Gesù dice una parola e compie un gesto che assumono un significato simbolico per tutti i tempi e in tutti i luoghi in cui la comunità cristiana si raduna per l’assemblea eucaristica”. “È il gesto eucaristico del rendimento di grazie, gesto che annuncia ciò che avverrà nell’ultima cena”, dove “questo piccolo gruppo è immagine della moltitudine futura convocata alla mensa della parola e del pane per essere nutrita nel cammino di fede verso la Gerusalemme celeste”.

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Nella seconda parte della lettera il presule approfondisce "L'Eucarestia cuore della Chiesa" da cui ogni segno “sgorga e a cui tutto converge”. L’Eucaristia infatti “completa l’iniziazione cristiana”, è, scrive, “medicina per i malati e sostegno nelle prove della vita nei sacramenti di guarigione”, “è vocazione alla santità e alla missione nei sacramenti del servizio della comunione”. Da qui anche l’invito a porre “attenzione a celebrare bene l’Eucaristia quotidiana, soprattutto quella domenicale, rivedendo anche il numero delle celebrazioni in modo che le assemblee più numerose offrano la possibilità di formare autentiche comunità di fede”; “inserire nella celebrazione eucaristica domenicale il sacramento del Battesimo”; “valorizzare l’Adorazione Eucaristica settimanale e l’Adorazione annuale dell’Eucaristia, le cosiddette Quarantore”; valorizzare la celebrazione eucaristica che apre il Triduo pasquale, normalmente chiamata “in cena Domini”; “cogliere l’occasione per ripulire e ridare dignità alla custodia eucaristica, comunemente chiamata Tabernacolo”; vivere annualmente il giorno della Dedicazione in ogni chiesa parrocchiale.

In questo tempo in molte diocesi i vescovi stanno presiedendo celebrazioni eucaristiche con l’ordinazione sacerdotale di nuovi presbiteri ma anche giornate di fraternità. Come quella vissuta dai sacerdoti calabresi che si sono ritrovati a Paola per un momento di riflessione e di preghiera in occasione delle celebrazioni per il quinto centenario della canonizzazione del Santo Patrono della Calabria, San Francesco. A guidare l’incontro, insieme ad altri vescovi, il presidente della Conferenza Episcopale Calabra, l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Vincenzo Bertolone.

Esercizi spirituali per preti e diaconi della diocesi di Lucera-Troia a Monte Sant’Angelo presieduti dal vescovo, Giuseppe Giuliano, e guidati da padre Flavio Bottaro.

A Faenza le diocesi della Romagna hanno voluto celebrare insieme la “Festa del discernimento vocazionale” per i giovani del corso di propedeutica ospiti del Seminario di Faenza.