Advertisement

Dalle diocesi, la vita pastorale sfida il coronavirus e la solidarietà non si ferma

Pubblicati gli atti dell'incontro di Bari del febbraio scorso

Una foto dell' incontro di Bari del febbraio scorso  |  | Chiesacattolica.it Una foto dell' incontro di Bari del febbraio scorso | | Chiesacattolica.it

Il bollettino della pandemia da Covid 19 ogni giorno indica un aumento dei contagi nel nostro Paese. Ieri un dato mai registrato dall’inizio della pandemia: oltre 19mila casi in un solo giorno. Un trend in continua crescita da diverse settimane. Numeri mai registrati che iniziano a mettere in allarme il Paese alle prese con restrizioni progressive per Regioni. Numeri e dati che preoccupano e che stanno modificando le nostre abitudini quotidiane e ridimensionando anche tante attività nelle parrocchie e diocesi italiane.

Nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa è tutto pronto per accogliere domani pomeriggio Francesco Lomanto, arcivescovo eletto della diocesi. La recrudescenza della pandemia in atto da mesi – ha scritto mons. Sebastiano Amenta, delegato ad omniacon una particolare accentuazione della diffusione del virus in questi ultimi giorni, ci ha costretto a ridimensionare in maniera significativa il numero dei partecipanti alla celebrazione. A tutti porgiamo le più sentite scuse. Vivremo questo momento nella comunione, nella preghiera e nella carità, spiritualmente stretti attorno al Pastore, vicini a quanti stanno soffrendo per la perdita di persone care o per un tracollo economico che compromette anni di lavoro e sacrifici. La nostra Madonnina ed i nostri Santi Patroni intercedano per tutti noi”. La diocesi ha predisposto una diretta dell’ordinazione episcopale sui propri canali informativi.

Questo tempo mette in campo con più forza la solidarietà che dalla Cei arriva alle diocesi grazie al fondo straordinario 8x1000. Lo scorso aprile la Conferenza episcopale italiana ha deciso di erogare un contributo straordinario alle varie diocesi italiane per sostenere, tramite i fondi dell’8×1000, persone e famiglie in situazioni di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazioni di difficoltà. Così la diocesi di Milano ha ricevuto dalla Cei 9.129.800 euro come quota straordinaria, che si aggiungono agli oltre 7 milioni che rappresentano lo stanziamento ordinario per il capitolo “Culto e pastorale”. Dopo le opportune verifiche – spiega la diocesi Ambrosiana - e valutazioni delle scorse settimane, questo rilevante contributo verrà ora distribuito in modo capillare su tutto il territorio.

“Durante il lockdown – spiega il Vicario episcopale per gli Affari generali, mons. Bruno Marinoni – i fedeli non hanno più potuto riunirsi nelle chiese per le celebrazioni domenicali. La mancata partecipazione alle Messe ha determinato anche una mancata raccolta delle offerte. Le parrocchie con le spalle più larghe hanno affrontato la nuova situazione senza particolari problemi. Altre più deboli hanno avuto maggiori difficoltà. Grazie al fondo straordinario della Cei, compenseremo questi mancati introiti. Inoltre, proprio il senso di responsabilità dei parroci ci ha permesso di intervenire solo nei casi più gravi. Alcuni, infatti, pur potendo chiedere il contributo vi hanno rinunciato. Altri, addirittura, anche grazie alla generosità di privati cittadini, hanno raccolto risorse per i loro confratelli che si aggiungono allo stanziamento dell’8×1000. Un bell’esempio di solidarietà”. Altri 2 milioni di euro saranno assegnati ai genitori i cui figli frequentano le scuole per l’infanzia d’ispirazione cattolica.

Nella diocesi di Prato oltre 93mila euro a sostegno di 75 famiglie economica a causa dell’emergenza sanitaria per il coronavirus Covid-19 sono state distribuite da giugno a ottobre “Il Buon Samaritano”, il fondo promosso dalla diocesi toscana per sostenere chi è stato più colpito dagli effetti della pandemia.

Advertisement

Anche le attività pastorali stanno ricevendo delle modifiche a partire dalle assemblee come a Rimini per “rilanciare” il cammino diocesano in questo periodo storico così difficile. L’assembla, presieduta dal vescovo, Francesco Lambiasi, si terrà venerdì prossimo, 30 ottobre. Un incontro che, però, sarà solo virtuale, a causa delle necessarie misure di sicurezza anti contagio.

La prossima settimana ripartiranno, nel rispetto delle misure sanitarie anti Covid-19, i corsi della scuola teologica-pastorale “Una casa per narrare” dedicata a tutti gli adulti che vogliono approfondire i temi della fede nella diocesi di Trapani. “L’attuale stagione ci spinge a ripensare la nostra pastorale catechistica, liturgica e caritativa; la sosta di un anno ci aiuterà a rilanciare i percorsi specialistici di terzo anno”, spiega il direttore don Fabio Pizzitola. Ieri, online, il convegno pastorale nella diocesi di pastorale della diocesi di Molfetta con l’intervento del vescovo, Domenico Cornacchia, su “La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa”.

E dopo l’incontro del febbraio scorso su “Mediterraneo, frontiera di pace” svoltosi a Bari dal 19 al 23 febbraio, è stato pubblicato un volume che ne raccoglie interventi e proposte. Il libro, che è stato consegnato a tutti i partecipanti all’iniziativa, contiene i discorsi, pronunciati nel corso dell’evento che, per la prima volta, ha riunito 58 vescovi cattolici di 20 Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum. Non figurano, precisa il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, “le trascrizioni degli scambi all’interno delle assemblee e dei gruppi di lavoro che, contraddistinti da grande libertà di confronto e da franchezza, hanno portato alla luce gli innumerevoli doni delle Chiese e dei popoli mediterranei e le tante difficoltà che essi affrontano”. Non mancano invece le parole che Papa Francesco ha rivolto ai vescovi del Mediterraneo e a quanti hanno preso parte alla Messa conclusiva celebrata in Corso Vittorio Emanuele II.