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Dalle diocesi, si riparte dall'oratorio per il nuovo anno pastorale

Pellegrinaggio diocesani e feste mariane per la riapertura delle attività

Facciamo fuori l' oratorio  |  | CEI Facciamo fuori l' oratorio | | CEI

Facciamo fuori l’oratorio. Oratori in uscita”: è stato questo il tema della terza edizione dell’Happening degli Oratori, che si è svolta a Molfetta, questa settimana con la partecipazione di animatori di oratorio provenienti da tutt’Italia.

Obiettivo dell’incontro era quello di discutere su come declinare in futuro questi spazi specifici dedicati dalla comunità cristiana ai giovani in modo che siano “luoghi appropriati che li accolgano e dove possano recarsi spontaneamente e con fiducia per incontrare altri giovani sia nei momenti di sofferenza o di noia, sia quando desiderano festeggiare le loro gioie”.

Quattro le parole chiave che hanno guidato l’incontro: ascoltare, uscire, incontrare e osare “‘Fare fuori’ nel senso di aprirsi verso ciò che ci aspetta al di là della porta del nostro oratorio, che a volte corre il rischio di essere semplicemente un curato circolo ricreativo”, dice il direttore Cei per la pastorale giovanile, don Michele Falabretti: “fare fuori anche nel senso di lasciar andare qualcosa per fare spazio al nuovo, ben consapevoli che non si tratta di demolire quello che c’è o quello che facciamo, ma di mettere in conto la possibilità che qualcosa nelle nostre pratiche, nel nostro stile, nella nostra formazione, vada ripensato”.

Intanto nelle varie diocesi italiane iniziano le attività del nuovo anno pastorale. A Milano, questa mattina, apertura con la solenne Messa Pontificale nella festa patronale della Cattedrale, dedicata a Santa Maria Nascente, presieduta dall’arcivescovo, Mario Delpini. Il presule proporrà alcuni passaggi significativi della proposta pastorale che ha come tema “La situazione è occasione – Per il progresso e la gioia della vostra fede” e riproporrà poi, fa sapere la diocesi ambrosiana,  la sua riflessione, in serata, nella Basilica di S. Nicolò a Lecco, introdotta da una lettura teatrale della Lettera ai Filippesi che fa da sfondo alla proposta pastorale di quest’anno. Si tratta “propriamente di un breve testo che l’apostolo Paolo scrive dal carcere ai cristiani della città greca di Filippi”. La “situazione” che Paolo si trova a vivere in carcere diventa così “occasione” per un rinnovato annuncio del Vangelo. Mons. Delpini inviterà, in continuità anche con il suo motto episcopale: “Plena est terra gloria eius”, la diocesi ambrosiana a valutare ogni situazione – anche le più complesse e difficili - come occasione per “annunciare il Vangelo e dare ragioni della speranza, con dolcezza e rispetto”.

Rinnova la devozione alla Madonna di Monte Berico all’inizio di un nuovo Anno pastorale la diocesi di Vicenza. Questa sera, infatti, fedeli, clero e religiose della comunità vicentina si ritroveranno ai piedi del Monte Berico, alla Cappella del Cristo dove si venera l’immagine del Crocifisso collocata a metà dei portici che salgono al Santuario. Da lì partirà la processione guidata dal vescovo Beniamino Pizziol. Durante la Liturgia il presule presenterà e consegnerà ai fedeli la  nuova Lettera pastorale con le linee guida per il nuovo anno che diocesi, parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali si apprestano a iniziare.  La lettera ha per titolo “Battezzati e inviati per la vita del mondo” e impegnerà la diocesi sul tema della necessaria ed urgente conversione in chiave missionaria di tutta l’azione della Chiesa, ricollegandosi così immediatamente al mese missionario straordinario indetto da papa Francesco per il prossimo ottobre. Domani, mons. Pizziol tornerà in Basilica a Monte Berico per la Messa solenne delle ore 11 che sarà presieduta dal vescovo di origini vicentine Egidio Bisiol, vescovo di Afogados da Ingazeira in Brasile.

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Nella diocesi di Udine si rinnova il tradizionale appuntamento con il pellegrinaggio diocesano al santuario di Castelmonte, domani pomeriggio. Il ritrovo a Carraria, per mettersi poi in cammino,
guidati dall’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, verso il santuario mariano. Anche quest’anno il pellegrinaggio avrà un significato particolare: ad unire tutti i fedeli la volontà comune di “affidare allo sguardo materno e misericordioso di Maria il cammino della Chiesa udinese”.
“In una preghiera corale – scrive l’arcivescovo nel suo messaggio ai fedeli – torneremo ad affidare a la Madone di Mont anche la Chiesa di Udine perché sia lei ad accompagnarci nell’attuazione del progetto pastorale sul quale ci siamo ormai avviati. Se facciamo conto delle nostre sole forze possiamo spaventarci, ma noi speriamo in Maria che ci conduce a Gesù. Alle nozze di Cana Ella ha ottenuto da Gesù il miracolo di trasformare l’acqua in vino. Oggi, nonostante le nostre povere risorse, speriamo di vivere un profondo rinnovamento nella nostra Chiesa diocesana grazie all’intercessione di Maria e per la potenza di Gesù e del suo Spirito”. La riscoperta dello spirito missionario sarà il tema spirituale che accompagnerà questo anno pastorale: “Maria sarà con noi perché ella è stata la prima missionaria. Appena ricevuto l’annuncio dell’angelo ella è partita e ha portato Gesù, che aveva iniziato a formarsi nel suo grembo, ad Elisabetta e a Giovanni Battista. Ha riunito, poi, attorno a sé gli apostoli in preghiera per invocare a Pentecoste il dono dello Spirito Santo che ha generato la Chiesa. So che tra noi ci sono tante persone che amano Maria e la nostra Chiesa diocesana. Le invito tutte al pellegrinaggio per unire voci e cuori e chiedere una grande grazia per la nostra diocesi e per tutte le altre intenzioni di preghiera che custodiamo nel cuore”.

Diversi anche i convegni pastorali di inizio anno. Nela diocesi di Reggio Calabria-Bova il Convegno pastorale  dal 9 all’11 settembre  sul tema “Comportatevi come cittadini
degni del Vangelo”. Tema  ispirato dal versetto della Lettera ai Filippesi e declinato anche dalle parole di papa Francesco: “Non lasciamoci rubare la speranza”.

“Mai come oggi - spiega l'arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini - i cattolici devono capire che non si può procedere con una ‘fede da sagrestia’. In tanti si riconoscono sulle tradizioni cristiane, pochi invece sui valori: serve una presa di coscienza collettiva”. “Mettiamoci dinnanzi agli occhi un
valore non negoziabile: il valore della dignità umana – conclude Morosini - cercando sempre il Bene Comune”.

Tra questa settimana e la prossima le scuole italiane daranno inizio al nuovo anno scolastico. Diversi i vescovi che hanno iniziato a rivolgere messaggio per l’occasione: ma ne parleremo nelle prossime settimane.