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Dalle diocesi, stampa diocesana in crisi nonostante sia punto di riferimento

Vita Nuova a Trieste chiude i battenti, ma la CEI prepara il sostegno ai media diocesani italiani

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E’ un periodo di stress anche per l’informazione in questo tempo pandemia. Ogni giorno sulla stampa e sulle principali reti radiofoniche e televisive si parla della crisi delle professioni, del commercio, del turismo, etc. Una crisi che attraversa anche il mondo dell’informazione come tante volte denunciato dagli organismi sindacali di categoria.

In questi giorni “preoccupazione” e “sorpresa” ha destato la notizia della sospensione delle pubblicazioni del settimanale “Vita Nuova” della diocesi di Trieste. Un giornale che nella sua storia centenaria “grazie alla dedizione e all’impegno dei suoi direttori, giornalisti e collaboratori, ha saputo rappresentare un preciso riferimento per la vita ecclesiale e civile non solo della Chiesa tergestina ma di tutta la regione Friuli Venezia Giulia”, scrive il presidente della Federazione Italiana Settimanali Cattolici, Mauro Ungaro in una nota esprimendo “vicinanza” e “solidarietà ai colleghi che rischiano il proprio posto di lavoro” e ribadendo la disponibilità alla collaborazione per “individuare percorsi” che permettano a ‘Vita Nuova’ di “proseguire nelle proprie pubblicazioni e nel proprio servizio alla Parola e di testimonianza”.

In queste settimane i giornali diocesani italiani non si sono fermati ed hanno “raccontato” i propri territori, le storie di coraggio ma anche di sofferenza e soprattutto hanno raccontato il “grande” cuore dei cittadini che si sono impegnati ad aiutare i più vulnerabili ed indifesi. Tante le storie di “speranza” nate ogni giorno nelle chiese locali: “un flusso ininterrotto” che si è sviluppato dal nord al sud del Paese “senza rumore e megafono”, come ha ricordato il segretario generale della Cei, il vescovo Stefano Russo. Oggi, fanno notare la Fisc e l’associazione Corallo (che raggruppa imprese radio televisive) questo patrimonio non deve perdersi auspicando che possa costituire “riferimento importante per il futuro che stiamo costruendo”.

Per questo la Conferenza episcopale italiana, attraverso la Segreteria generale e con il coordinamento dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali, intende sostenere concretamente la Fisc e Corallo in un percorso di raccolta e valorizzazione delle storie che possa contribuire a formare la memoria di come la Chiesa italiana abbia vissuto e stia vivendo il tempo del Covid-19. Un grande patrimonio che premierà il lavoro dei media di ispirazione ecclesiale che hanno svolto uno straordinario lavoro in questo periodo: “pur fra mille difficoltà, hanno saputo essere ‘coscienza civile’ del Paese” e “raccontare quell’impegno concreto di prossimità delle nostre comunità, più volte sollecitato anche da papa Francesco nel corso del suo Magistero”, come si legge in una nota firmata dai presidenti delle due associazioni: Mauro Ungaro e Luigi Bardelli. Un filo di memoria che resterà per sempre.

Testimonianze su questi mesi di pandemia saranno raccolte anche a livello diocesano dal settimanale della diocesi di BresciaLa Voce del Popolo” per tracciare una “rilettura spirituale dell’esperienza di questi due ultimi mesi, attraverso una narrazione sapienziale condivisa all’interno della nostra Chiesa”, come dice il vescovo Pierantonio Tremolada. Tutte le testimonianze saranno pubblicate su youtube o sul settimanale diocesano. Nella diocesi di Forlì-Bertinoro, questa settimana, è partito il progetto “Per aspera ad astra” con documenti, immagini, video, testimonianze ed esperienze da parte di tutte le realtà ecclesiali raccolte in questo tempo di pandemia. “Vogliamo raccontare – ha detto Edoardo Russo, presidente della Consulta delle aggregazioni laicali della diocesi - come, di fronte alle trasformazioni e alle emergenze di questo tempo, desideriamo e vogliamo ripartire, uniti con passione e speranza, raccontando come stare davanti alle sfide della realtà. L'elaborato vuole essere una bussola per tutti da promuovere in ambiente ecclesiale e da presentare, come appello, alle Amministrazioni comunali della diocesi. Oggi siamo più consapevoli che nessuno si salva da solo. Solo essendo costruttori di alleanze sapremo educare il nostro sguardo sulla realtà, costruendo insieme il bene comune e affrontando così le sfide di questo tempo con passione e con speranza”.

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E in settimana, dopo 14 anni, il card. Angelo Bagnasco ha salutato la diocesi di Genova. Gli succederà, dall’11 luglio, il nuovo arcivescovo, Marco Tasca. “Quattordici anni tra noi, con noi, per noi” è il titolo del “dvd ricordo” che il settimanale diocesano di Genova, “Il Cittadino” ha preparato per ricordare i quattordici anni del card. Bagasco a Genova con tutti i principali momenti dell’attività pastorale dal 24 settembre 2006. Il settimanale ha anche preparato un’edizione speciale del giornale di 24 pagine con immagini e  testi del direttore, mons. Silvio Grilli.

Nella diocesi di Milano sabato scorso ha preso avvio, con 200 partecipanti, il percorso di formazione “Pastorale digitale?” rivolto a coloro che il Direttorio delle comunicazioni sociali definisce “Animatori della cultura e della comunicazione”, cioè operatori pastorali che si occupano della comunicazione nelle comunità. Un “cammino” che continua quello della comunicazione nelle diocesi italiane con l’augurio che i periodici diocesani continuano ad essere “voce del territorio” e raccontino realtà che altrimenti non troverebbero spazio da nessuna parte. Un patrimonio da difendere…