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Due mesi in moto in America Latina, in cerca degli “Anonimi della fede”

Moto for Peace | Uno scatto della missione in Africa nel 2018 | Moto for Peace Moto for Peace | Uno scatto della missione in Africa nel 2018 | Moto for Peace

Dal Perù al Cile, passando per Bolivia, Paraguay e Argentina. Cinquantotto giorni in motocicletta per coprire una distanza di 14 mila chilometri, tra gennaio e marzo del 2020, che sarà svolto da appartenenti alla Polizia di Stato, i Carabinieri e altre polizie estere. Un percorso in cerca degli “anonimi della fede”, patrocinato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

L’iniziativa si chiama “Moto for Peace”. Si è costituita come ONLUS 2001 con l’obiettivo di realizzare attività di soccorso umanitario e progetti di sviluppo locali. La prima missione risale già al 2000. Inizialmente, la collaborazione era con il Pontifico Consiglio Cor Unum, oggi assorbito dal dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. Perché i progetti sostenuti sono quelli dei missionari.

I membri di Moto for Peace notano che “la figura del missionario è spesso l’unica fonte di speranza per i popoli bisognosi che abitano nei Paesi in via di Sviluppo”, ma “il loro lavoro, quotidiano e pacato, svolto con fede, responsabilità e abnegazione, passa troppo spesso sotto silenzio”.

Il viaggio andrà a toccare le province di Callao, Cuzco, La Paz, Santa Cruz, Comodoro Rivadavia e Melipilla. Lì, l’impegno dei missionari cattolici, coordinato dalla Fondazione “Populorum Progressio”, si confronta con difficili realtà ambientali e sociali.

Molti i progetti che saranno visitati nei 58 giorni di viaggio. In Perù, si andrà a lavorare per il rinnovo dei sistemi di irrigazione con le famiglie della comunità rurale di Challasirca e si raccoglierà attrezzatura per realizzare un laboratorio di informatica nella provincia di Cusco. Sarà anche costruita una cisterna e due serbatoi sopraelevati per un rifugio per bambini contadini nel distretto di Quiquijana.

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In Bolivia, ci si concentrerà su possibili strategie sostenibili per raccogliere e fornire acqua potabile nella municipalità di Cabezas, nel sostegno per i bambini con diverse capacità dell’arcidiocesi di Nostra Signora della Pace – La Paz, e per la costruzione di un sistema di micro irrigazione con famiglie rurali della comunità di Tarujiri.

In Argentina, saranno realizzati due laboratori di taglio, cucito e ricamo nelle aree rurali di Costa de Lepà e Paso del Sapo, mentre in Cile sarà stabilito un fondo di sussidi finanziari per aiutare le madri capo famiglia nei progetti imprenditoriale, in provincia di Melipilla.

La raccolta fondi sarà proprio destinata a “specifiche, individuate e finalità”.

Le missioni sono finanziate dagli stessi soci, da donazioni, da sponsor tecnici. L’ultima missione, durata 59 giorni, ha toccato Sudafrica, Namibia, Angola, Zambia, Zimbabwe, Botswana, Sudafrica, Lesotho, e di nuovo Sudafrica. La prima, nel 2000, è partita da Roma ed è arrivata a Capo Nord, ed ha raccolto fondi per la ricerca sulle sindromi atassiche.

Tra i vari viaggi, anche un percorso intero della Repubblica Popolare Cinese.