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Ecclesiale o ecclesiastico? L'uso appropriato delle parole per la comunicazione

Sfogliamo insieme il Nuovo glossario di biblioteconomia e scienza dell’informazione

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La lingua uno strumento per la comunicazione, un codice per confrontarsi, una abilità di cui la specie umana si vanta di possedere per poter parlare con il proprio simile e dialogare anche con chi ci si contrappone.

Alla base dello studio di questo codice vi è la parola con i suoi diversi utilizzi nonché significati e per approfondirne il corretto uso si consultano i dizionari redatti da molteplici studiosi. L’approccio con lo studio della lingua ma anche di una materia tecnica è sempre condizionato dai suoi termini e non a caso oltre ai dizionari linguistici, sono molto richiesti i dizionari tematici che sono pubblicati in diversi ambiti. La biblioteconomia non è avulsa da questo strumento e vi sono stati diversi dizionari pubblicati in questo campo in primis quello di Vigini edito nel 1985. 

Quest’anno l’Editrice Bibliografica ha voluto pubblicare la seconda edizione del Nuovo glossario di biblioteconomia e scienza dell’informazione (la precedente risale al 2003) il cui autore è, non solo uno studioso  di problemi di socialismo, ma soprattutto un attivo protagonista nel campo della biblioteconomia, profondamente napoletano, nella sua opera dedicata alla terminologia biblioteconomica, prima della presentazione della medesima, cita le stesse parole di Eduardo De Filippo in “Ditegli sempre di sì”, commedia famosissima del grande Maestro, in cui il protagonista in uno dei suoi dialoghi afferma:  “ C’è la parola perché non la dobbiamo usare?! Parliamo con le parole appropriate…”. 

Proprio con questo spirito della giusta appropriazione dei termini che Ferruccio Diozzi ha aggiornato il suo Glossario. Innanzitutto il contesto biblioteconomico, come tutte le materie si è evoluto grazie all’uso delle nuove tecnologie, inoltre il lavoro del bibliotecario è cambiato profondamente e oggigiorno lo stesso è diventato un vero e proprio manager della conoscenza; si aggiungano le molteplici terminologie inglesi e i numerosi enti e associazioni legate a questo mondo in progressiva evoluzione. 

L’autore mette ordine a questi cambiamenti, utilizzando come fonte di consultazione opere come “Biblioteconomia. Guida Classificata” di Guerrini e “BIB - Bibliografia italiana di Biblioteche, del Libro e dell’Informazione” di Petrucciani, Ponzani e Visentin. Il suo lavoro dà spazio alle nuove terminologie correlate con l’economia aziendale (cfr. knowledge management e gestione della conoscenza), inserisce i vocaboli legati al mondo della rete (cfr. chat), inoltre si confronta con il volume di Juliana Maiocchi “Dizionario di biblioteconomia e scienza dell’informazione, inglese-italiano, italiano inglese” edito sempre da Bibliografica nel 2009 per verificare la possibile traduzione dei vocaboli dalla lingua inglese (cfr. Banda Dati e Database) e si prodiga ad inserire con grande precisione e a dare un significato ai molti acronimi in uso nel mondo della scienza dell’informazione che si riferiscono a diverse istituzioni (Cfr. BDS Bibliotecari documentalisti sanità del SSN) e riserva dei lemmi anche all'archivistica (cfr. archivio ecclesiastico) per segnalare la differenziazione dei due settori ( biblioteche e archivi) nonché a specificare gli stessi diversi tipi di biblioteca ( cfr.biblioteca ecclesiastica).

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Un lavoro che vanta 850 lemmi con una ricca bibliografia di fonti in cui si evidenzia anche il riferimento al volume Etica in Internet (LEV, 2002) e che pertanto tutti possiamo usare con diverse finalità: il neofita potrà conoscere in maniera schematica le caratteristiche intrinseche della scienza dell’informazione, lo studente di biblioteconomia potrà approfondire e migliorare le sue conoscenze e gli addetti ai lavori potranno trovare conforto nel proprio cammino professionale e di aggiornamento. 

Un glossario che dà un po’ di visibilità alla materia della biblioteconomia e dell’informazione che per troppo tempo è rimasta ristretta e riservata agli operatori del settore. In realtà, mai come in questo anno di emergenza sanitaria e di distanziamento sociale, ci siamo resi conto come le biblioteche ci siano mancate e che le stesse contribuiscono con i loro servizi gratuiti alla crescita sociale e culturale di tutti noi.