E’ partito oggi da Perugia l’itinerario dei #Firenze2015Lab, i laboratori di approfondimento tematico che si svolgeranno in tutta Italia in vista del Convegno Ecclesiale della Chiesa italiana previsto per il prossimo novembre. Tema di questo primo focus “Dalla solidarietà alla fraternità: identità, estraneità e relazioni per un nuovo umanesimo”.

A tal proposito, aprendo i lavori questo pomeriggio, il cardinale Gualtiero Bassetti ha ricordato come “sta alla libertà dell’uomo scegliere di non abbrutirsi, ma di coltivare se stesso nella ricerca dell’assoluto”. Per l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, “non c’è creatura umana che non porti con sé i segni della sapienza di Dio”; perciò è forte “la necessità del dialogo, anche con i non credenti”.

“L’esistenza umana e la sua storia - ha ricordato il cardinale - è stata sempre caratterizzata da meravigliosi progressi ma anche da lotte fratricide, sfruttamento, abbrutimento”, citando l’Oriente “in fiamme” e l’Africa dove “le malattie stanno devastando un’intera popolazione già duramente provata dal flagello della fame e della povertà. E così, chi può scappa e finisce per trovare la morte nel nostro Mediterraneo che è ormai diventato un mare di morte”. Nonostante ciò, “riappropriarsi della propria dignità umana è possibile, è possibile uscire dalla morte e dalla violenza. Un altro mondo è possibile: i rapporti umani non possono essere regolati dalla violenza, l’economia non può essere l’unico modo per regolare la vita delle persone”.

L’evento è organizzato e promosso dall’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della CEI, dal Dipartimento di Filosofia-Scienze Sociali-Umane e della formazione dell’Università degli Studi di Perugia, dalla Commissione politiche sociali e Lavoro della Conferenza Episcopale Umbra e dall’Istituto Teologico di Assisi presso l’Auditorium Centro Congressi FIGC.
“Nel convegno di Perugia – spiegano gli organizzatori - vi saranno due importanti momenti di riflessione centrati sulla dimensione interreligiosa che valorizzino alcune esperienze sul campo e che riflettano sul rapporto tra umanesimo e concezioni religiose. In un contesto di dialogo si tratterà di far emergere la specificità del nuovo umanesimo in Gesù Cristo, in riferimento alla questione antropologica, con un’attenzione per i temi della pace e della violenza”.

Nel programma le tavole rotonde sul tema “Fraternità e dialogo interreligioso” con Marco Impagliazzo (Università per Stranieri di Perugia) e Roberto Morozzo della Rocca (Università Roma 3), e “Società civile, fraternità e dialogo interreligioso” con Francesco Fistetti (Università di Bari), Letterio Mauro (Università di Genova) e Fulvio Longato (Università di Trieste).

Domani sarà a volta di “Nel nome dell’Unico, per un’antropologia di pace”, tema affrontato da Piero Coda (Istituto universitario Sophia), Adnane Mokrani (Pontificio Istituto di studi arabi) e Giuseppe Laras (rabbino capo di Ancona) con l’introduzione del vescovo di Città di Castello, Domenico Cancian. Quindi verrà presentato il tavolo ebraico-cristiano-islamico di Firenze da Marco Bontempi. A seguire il confronto su “Epifania dell’altro e disvelamento del sé” con Maria Clara Bingemer (Pontificia Università di Rio de Janeiro), Paulo Fernando de Andrade (Pontificia Università di Rio de Janeiro) e Roberto Repole (presidente Associazione teologica italiana).

Infine il dibattito su “Etica ed economia: la ferita dell’altro” con Emmanuel Gabellieri (Università Cattolica di Lyon), Alain Caillè (Università Paris X) e Luigino Bruni (Università Lumsa). Sabato il dialogo su “L’uomo, tra Oriente e Occidente” con Massimo Raveri (Università Ca’ Foscari di Venezia), Svamini Hamsananda Giri (Unione induista italiana) e Raffaello Longo (Unione buddista italiana). Le conclusioni sono affidate al filosofo Adriano Fabris.