La Conferenza Episcopale Italiana torna a criticare la scelta del governo, confermata ieri dal Presidente del Consiglio Renzi, di procedere a legiferare in tempi rapidi in materia di unioni civili.

"Rispetto alle urgenze che si impongono – afferma il segretario generale della Cei Mons. Nunzio Galantino in una dichiarazione affidata all’Ansa – è paradossale questa attenzione. Peccato non poterne riscontrare altrettanta in effettive misure di sostegno alla famiglia, nonostante questa sia la cellula fondamentale del nostro tessuto sociale, l'unica che assicura una serie di funzioni preziose e insostituibili".

"Nessuno – aggiunge il prelato – è qui a mettere in discussione i diritti individuali, che sono sacrosanti. La nostra contrarietà riguarda la confusione che il disegno di legge introduce, evitando opportunamente l'utilizzo del termine matrimonio, ma di fatto attribuendo alle unioni omosessuali diritti e doveri uguali a quelli previsti per la famiglia fondata sul matrimonio. Al di là delle questioni terminologiche, se si guarda alla sostanza si deve considerare che siamo di fronte all'attribuzione di un eguale regime a realtà che sono di fatto diverse, come è sempre stato riconosciuto sia a livello giuridico che di senso comune. Principio di giustizia sarebbe, piuttosto, dare a ciascuno il suo. Restiamo convinti che una cosa sia la famiglia fondata su due persone di sesso diverso, come prevede l'articolo 29 della Costituzione, e tutt'altra siano le unioni tra persone dello stesso sesso. È troppo chiedere che tale diversità venga rispettata dal Legislatore come dal Governo?”.