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Georgia, la passione di un vescovo per lo sviluppo dei poveri

Il regalo per il Papa | Padre Zako, Camilliano, presenta il regalo che è stato dato al Papa lo scorso 1 ottobre | Andrea Gagliarducci / ACI Stampa Il regalo per il Papa | Padre Zako, Camilliano, presenta il regalo che è stato dato al Papa lo scorso 1 ottobre | Andrea Gagliarducci / ACI Stampa

Raccontano che il vescovo vada personalmente lì, la domenica, dopo aver terminato le funzioni domenicali, per lavorare personalmente la terra. Ma da quel piccolo terreno comprato a Zerovani sta diventando qualcosa di più grande. Ed ha una storia che è tutta inclusa nel particolare dono che i padri camilliani hanno fatto a Papa Francesco al termine dell’incontro con le opere di carità della Georgia proprio nel Centro Camilliano.

Il dono consisteva in una bottiglia di vino georgiano e due barattoli di marmellata, prodotti proprio nella tenuta del vescovo. Sono stati confezionati nel Centro Disabili che i Camilliani hanno stabilito dietro l’ospedale dal 2002, dove c’è un laboratorio d’arte che è in realtà un laboratorio di inclusione e di sviluppo umano

Il vescovo in questione è Giuseppe Pasotto, amministratore apostolico dei cattolici del Caucaso. Viene dal veronese, ha la passione del vino e della coltivazione. Ma ha trasformato questa passione in qualcosa che crea sviluppo alle attività della sua chiesa.

“A Zerovani – racconta il vescovo Pasotto - abbiamo una casa che è un po’ il nostro centro per ritiri e incontri: prima non avevamo niente. Vicino questo centro c’è un’altra casetta dove da anni alcuni giovani che sono in mezzo la strada possono vivere per un anno, e lì in un anno, con qualche volontario, imparano un lavoro agricolo, sia che si tratti delle serre che dell’uva”.

Nasce così un progetto che combina la passione del vescovo con la dottrina sociale. “A me - continua il vescovo Pasotto - è sempre piaciuto il lavoro dei campi. Ho voluto continuare un po’ e spesso il mattino d’estate vado dalle 7 alle 9 e mezza a lavorare con loro:” Tra le cose che si producono a Zerovani c’è il vino, perché “serve per la Messa, per le comunità e serve anche per venderlo perché devono mantenersi”.

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Ancora non si riesce ad essere autosostenibili, ma è quello l’obiettivo finale. Con l’aiuto dell’ambasciatore d’Italia in Georgia, si sta pensando di far crescere quella che, più che una impresa, è una coltivazione diretta, gestita da una famiglia che lavora lì e con pochi lavoratori. E di farla crescere proprio insieme a questa realtà dei Camilliani.

La confezione, infatti, è solo la prima di quella che si prospetta una lunga serie. Di fronte la Cattedrale, si pensa di stabilire un piccolo negozio dove vendere i prodotti della tenuta di Zerovani confezionati dai disabili del centro. Il ricavato potrebbe essere destinato in parte al Centro Disabili, che sta lavorando per garantire anche una accoglienza notturna, e in parte proprio a coloro che hanno lavorato alla confezione, completando quel percorso di inclusione sociale cominciato nel centro, con la riabilitazione e il coinvolgimento in varie iniziative, incluse quelle artistiche.

Così, il regalo consegnato a Papa Francesco rappresenta anche un piccolo passo in avanti della comunità georgiana nel lavorare sul territorio per lo sviluppo umano integrale.