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Giornata contro la tratta: una maratona di preghiera mondiale on line

Talitha Kum, la rete internazionale di vita consacrata contro la tratta di persone, promuove come lo scorso anno una maratona di preghiera mondiale on line, alla quale partecipa anche la rete anti-tratta di Roma dell’Usmi

https://www.talithakum.info/it/notizie/testimonianza-di-sr-marie-claude-naddaf-rgg-coordinatrice-di-wells-of-hope |  | Talitha Kum https://www.talithakum.info/it/notizie/testimonianza-di-sr-marie-claude-naddaf-rgg-coordinatrice-di-wells-of-hope | | Talitha Kum

L’8 febbraio, memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, ricorre la Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta. Una statua di santa Bakhita realizzata dall’artista canadese Timothy Schmalz è stata inaugurata durante l’Angelus di domenica 6 febbraio. Papa Francesco commenta: "Questa è una ferita profonda inferta dalla ricerca vergognosa di interessi economici senza alcun rispetto per la persona umana".

La scultura presentata in Piazza San Pietro rappresenta Santa Bakhita che apre una botola e libera donne e uomini tenuti in schiavitù. Verrà collocata nella parrocchia di San Bernardo di Chiaravalle, nel quartiere di Centocelle.

Oggi 7 febbraio alle ore 21 la diocesi di Roma ricorda che si terrà un momento di preghiera contro la tratta nella parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata, nel cui territorio ha sede la Casa del Magnificat di suor Rita Giaretta, già fondatrice di Casa Rut a Caserta. Durante la veglia, che sarà presieduta dal parroco don Antonio Lauri e guidata dalla stessa religiosa, centrale sarà la testimonianza di Joy Ezechiel, sfuggita alla tratta, la cui storia è stata raccontata da Mariapia Bonante nel libro “Io sono Joy”. "Ci saranno anche dei gesti significativi – anticipa suor Rita Giaretta –: porteremo all’altare un’immagine di santa Bakhita, e sarà proprio Joy a portarla; inoltre delle immagini di mani, per indicare che solo con l’aiuto degli altri si può intraprendere un cammino di libertà; infine una luce verde accesa, emblema di solidarietà. Ci sarà anche un cesto con dei lumini e ciascuno dei presenti potrà prenderne uno, portarlo a casa e accenderlo la sera seguente, a simboleggiare l’impegno di tessere una rete per liberare l’umanità da questo flagello".

L’8 febbraio, inoltre, Talitha Kum, la rete internazionale di vita consacrata contro la tratta di persone, promuove come lo scorso anno una maratona di preghiera mondiale on line, alla quale partecipa anche la rete anti-tratta di Roma dell’Usmi. "Abbiamo preparato un video che sarà proiettato l’8 febbraio – anticipa la coordinatrice romana suor Maria Rosa Venturelli –, ed è stato realizzato in una casa famiglia di Avezzano dove ci sono alcune sorelle che aiutano le ragazze vittime di tratta. Quest’anno la Giornata è dedicata in particolare alle donne, anche se il fenomeno tratta ha diversi ambiti: c’è quello dello sfruttamento sessuale, dello sfruttamento lavorativo, dello sfruttamento dei minori anche per il commercio degli organi, e poi c’è il fenomeno delle bambine-spose. Tutti sono in continua evoluzione e cambiamento. Oggi, ad esempio, ci sono meno ragazze sulle strade di Roma ma di più negli appartamenti; ci sono più giovani donne provenienti dall’Europa dell’Est e meno dall’Africa, rispetto a qualche anno fa. Inoltre quelle che vogliono sfuggire alla prostituzione sono molto spesso madri, con uno o anche due bambini, e le case famiglia che si occupano di ospitare queste donne devono evolversi per sostenere le nuove sfide".

Conclude il Papa nell'Angelus: "Davanti a queste piaghe esorto quanti hanno responsabilità ad agire in modo deciso contro lo sfruttamento di donne e bambine”.

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Anche Caritas Internationalis invita i propri membri ad impegnarsi nella lotta contro questa tragedia della società moderna ed esorta i governi a tutelare le vittime e a stabilire piani nazionali anti-tratta.
"Le vittime del traffico di esseri umani sono spesso invisibili, ma sono tra i più vulnerabili, e noi siamo chiamati ad accompagnale e proteggerle», afferma Aloysius John, segretario generale di Caritas Internationalis. «I 162 membri della nostra Confederazione sono ogni giorno a stretto contatto con uomini, donne e bambini costretti a svolgere lavori forzati o pericolosi, oppure sfruttati sessualmente. Alcuni di loro vengono presi con la forza, altri vengono inizialmente ingannati, ma tutti sperimentano condizioni terribili".

Il segretario generale di Caritas Internationalis sottolinea inoltre come non sia possibile sradicare il traffico di esseri umani senza affrontare le cause profonde che costringono le persone a fuggire e le espongono al rischio di essere sfruttate: povertà estrema - innescata anche da cambiamenti climatici e degrado ambientale - conflitti e violenze.