Due giorni ad Aleppo e alcuni giorni ad Istambul per il Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, l’Arcivescovo Claudio Gugerotti, per vistare le Chiese in Siria e Turchia dopo il terribile sisma che li ha colpite.

Il Prefetto ha incontrato numerose famiglie che, dopo il terremoto, hanno trovato accoglienza presso comunità religiose, cristiane e musulmane. C'è stata la visita a due mamme ospitate in una scuola e in una moschea che proprio nelle ore del dramma avevano dato alla luce i loro bambini. Ma quello che preoccupa è  la condizione di anziani soli in casa, a causa dell’emigrazione dei congiunti, e privi di pensione.

Il Prefetto ha incontrato i Vescovi e i responsabili delle Agenzie Caritative che operano in Siria ed è stata attivata una commissione di emergenza che coinvolge tutte le confessioni cristiane della città di Lattaquie in particolare, che non è sotto controllo governativo e dove sono rimaste circa 210 famiglie cristiane assistite non solo pastoralmente da due frati della Custodia di Terra Santa, con quanto è possibile ricevere nonostante le enormi difficoltà di approvvigionamento. Vi sono difficoltà serie soprattutto per le rimesse in danaro, che il Dicastero cercherà di risolvere con gli strumenti di cui dispone. Le Chiese hanno bisogno che siano garantiti gli aiuti da parte delle Agenzie caritative (sia quelle aderenti alla ROACO, come pure le diverse Caritas Nazionali ed altre), impegnandosi a garantire un lavoro coordinato nell’individuazione dei bisogni, nell’elaborazione dei progetti e nella loro adeguata rendicontazione ai benefattori. In questo senso, d’intesa con la Nunziatura Apostolica a Damasco, si lavorerà per dare sostegno alla Commissione Episcopale per il Servizio della Carità, con inserimento di ulteriori figure di collaboratori qualificati. Nella breve tappa nella capitale Damasco, il Prefetto Gugerotti ha potuto incontrare il Patriarca Melkita S.B. Youssef Absi, Presidente dell’Assemblea dei Vescovi cattolici di Siria.

A  Istanbul a  “Casa Roncalli”, si è svolto l’incontro con i membri della Conferenza Episcopale Turca, con i delegati delle Caritas delle diverse circoscrizioni e di un rappresentante di Caritas Internationalis. La città di Antiochia è praticamente distrutta, come purtroppo accadde nel passato in altri terremoti, mentre altre zone hanno subito pesanti danni. I calcoli delle possibili vittime, oltre a quelle già recuperate, fa ipotizzare cifre raccapriccianti. Le comunità cristiane si sono attivate per garantire la possibile ospitalità, progettando anche come accogliere coloro che sono rimasti senza casa, entro strutture comunitarie oppure pensando all’affitto temporaneo di unità abitative. La necessità è quella di entrare in contatto con la Conferenza Episcopale e i Delegati di Caritas Turchia, per evitare che modi di agire generosi ma improvvidi vengano vanificati da confische o blocchi di aiuti per mancanza di conoscenza dei canali possibili. Martedì prossimo in un incontro via zoom tutte le informazioni saranno condivise dal Dicastero con le organizzazioni che fanno parte della ROACO.