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I gendarmi vaticani in un libro, dalla difesa dello stato alla difesa della pace

Bottone della divisa del Primo Reggimento dei Carabinieri Pontifici |  | SCV, Armeria storica della Gendarmeria Bottone della divisa del Primo Reggimento dei Carabinieri Pontifici | | SCV, Armeria storica della Gendarmeria

La storia ce li racconta con fiero cipiglio a difesa del Papa nella burrasca del Risorgimento. Cinema e romanzi li vedono come ostacoli all’unità d’Italia. In effetti i gendarmi vaticani hanno avuto tante funzioni nei 200 anni della loro vita, e oggi si potrebbero definire un vero corpo di pace internazionale.

A raccontare le loro storie un libro scritto da Sandro Barbagallo e Cesare Catananti: "La Gendarmeria Vaticana. Dalle origini ai nostri giorni", Edizioni San Paolo. Per la prima volta una storia completa, ricca soprattutto di foto e documenti finora inediti.

Oltre alla ipotetica origine del compito dei gendarmi legata al potere temporale del Papa, quando l’imperatore Costantino assegnò a Papa Melchiade (311-314) e al suo successore Papa Silvestro (314-355) una scorta di militi armati per la difesa e per il servizio d’onore dei Pontefici, la parte più interessante è ovviamente quella moderna, che racconta la storia dopo il 1870.

Conclusa la lunga pagina del potere temporale, i soldati non servono più per gestire l’ordine pubblico della città di Roma: rimangono solo a difesa dei Palazzi del Papa. La persona del Pontefice poi è difesa dalla Guardia Svizzera, e così piano piano la Gendarmeria deve reinventarsi. Un primo passo nel 1929 e un altro dopo che Paolo VI scioglie i reparti militari, eccetto le Guardie Svizzere che sono legate in modo indissolubile al Papa.

Nasce un nuovo modo di essere al servizio del Papa, dello Stato della Città del Vaticano, e nel piccolo stato la Gendarmeria torna ad essere anche polizia giudiziaria.

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Negli anni che corrono poi la militarizzazione torna sotto nuove forme. L’addestramento serve per combattere il terrorismo, l’intelligence e l’entrata in Interpol serve per rendere i viaggi dei Pontefici più sicuri. Il peacekeeping è la nuova frontiera e la Gendarmeria vaticana è in prima linea.

Tutto si trova  nel libro con documenti e foto fin da quando, dopo il Congresso di Vienna, nel 1816 papa Pio VII ripristinò gli ordinamenti in vigore prima dell’occupazione francese. Carabinieri il nome allora come si usava, fino all’indomani dei moti della Repubblica Romana, dopo i quali in luogo dei Carabinieri Pontifici il 17 settembre 1849 fu istituita “l’arma politica per la Pubblica Sicurezza con la denominazione di Reggimento dei Veliti Pontifici”, alla totale dipendenza del Ministero delle Armi.

Fides et virtus, il motto della Gendarmeria Vaticana, è la sottile linea rossa che accompagna il lettore attraverso le storie delle persone che si ritrovano nella più grande storia del Papato e del periodo del potere temporale. Un vaggio nella storia militare, ma anche in quei mendri della storia solo apparentemente minore della vita italiana e soprattutto romana. Perché non c'è niente di più romano del Papato.

Oggi i gendarmi, insieme ai vigili del fuoco in Vaticano solo al servizio dello Stato più piccolo e famoso del mondo, con l’incarico di aiutare il Papa a compiere il suo servizio pastorale. Il volume si apre con la lettera di benedizione che Papa Francesco ha scritto in occasione del duecentesimo anniversario della Gendarmeria Vaticana.

Il costo del volume è di 25 euro e verrà messo in vendita nei bookshop della Libreria Editrice Vaticana e dei Musei Vaticani. L’intero ricavato sarà devoluto per le attività di beneficenza promosse dalla Gendarmeria Vaticana