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I vescovi polacchi: aiutare i giovani a scoprire i valori del matrimonio

Sposi a San Pietro  |  | CNA Sposi a San Pietro | | CNA

I vescovi polacchi nel corso della 379 riunione plenaria hanno adottato, l’8 giugno scorso, le  “Indicazioni  pastorali alla luce dell’Esortazione apostolica Amoris Laetitia”. I presuli sottolineano nel documento la necessità di servizio ai fidanzati, ai coniugi e alle famiglie nonché alle persone in unioni irregolari, in conformità ai criteri pastorali raccomandati da Papa Francesco, quali: accoglienza, accompagnamento, discernimento e integrazione. Il testo non contempla la questione di accostamento al sacramento dell’Eucaristia delle persone in unioni non sacramentali.

“Con rispettosa attenzione e diligenza accogliamo l’Esortazione apostolica post sinodale di Papa Francesco Amoris Laetitia come espressione della sua sollecitudine per una sana condizione dell’amore coniugale in famiglia”, affermano i vescovi.

 Il documento è suddiviso in quattro capitoli. Il primo espone i punti salienti dell’insegnamento di Papa Francesco nella prospettiva della dottrina dei suoi predecessori. “Tra i documenti programmatici vanno citati: Humanae Vitae di Paolo VI, Familiaris consortio, Reconciliatio et poenitentia, Veritatis splendor di Giovanni Paolo II nonché Deus caritas est e Sacramentum caritatis di Benedetto XVI.”, recita il testo delle “Indicazioni”.

 Nel secondo capitolo intitolato “La gioia dell’amore nel matrimonio e nella famiglia” i presuli ricordano, tra gli altri, la ricchezza delle esperienze della Chiesa in Polonia nell’ambito della pastorale di fidanzati, coniugi e famiglie. Nel testo, inoltre, vengono esplicitati i criteri pastorali di Papa Francesco, quali: accoglienza, accompagnamento, discernimento, e integrazione.

 Il terzo capitolo del documento contiene indicazione di nuovi spunti nel servizio pastorale ai fidanzati, ai coniugi e alle persone che si trovano in situazioni difficili e irregolari. Il testo recita: “Nella pastorale dei fidanzati bisogna aiutare i giovani nella scoperta di valori e ricchezze del matrimonio. Bisogna ricordare l’importanza delle virtù, soprattutto di quella della castità che è condizione di un’autentica crescita dell’amore sponsale”.

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 I vescovi polacchi ricordano che “uno sguardo d’amore e di sostegno va offerto alle persone che sono state abbandonate o hanno abbandonato il coniuge, ma cercano di riconciliarsi con il consorte sacramentale, conservando l’amore la fedeltà e la preghiera”. Inoltre, aggiungono che “bisogna mostrare comprensione anche ai fedeli che, dopo il fallimento del matrimonio sacramentale, avessero contratto una nuova unione solamente civile, in considerazione dell’ostacolo costituito dal precedente legame, ma cercano di condurre una vita cristiana educando i figli alla fede e anelino la piena partecipazione all’Eucaristia, assumendo la decisione di vivere come fratelli e sorelle”.

 Il quarto capitolo ha il titolo “L’invito al discernimento pastorale; la logica dell’integrazione alla luce del Capitolo VIII dell’Esortazione apostolica Amoris Laetitia”. L’episcopato polacco  rilevando che Papa Francesco considera “l’innumerevole varietà di situazioni concrete” di persone divorziate e che hanno contratto civilmente una nuova unione, sottolineano che “la sollecitudine per il loro bene spirituale richiede uno scrupoloso discernimento delle circostanze, in considerazione del fatto che il grado di responsabilità non è uguale in tutti i casi” e osserva: “Papa Francesco si esprime – ed è uno di aspetti centrali dell’Amoris Laetitia – relativamente alla necessità di riportare la norma generale alle persone concrete e alle loro situazioni particolari. In quel modo approfondisce il pensiero di Giovanni Paolo II che puntualizzò la necessità di considerare la complessità delle situazioni di fedeli divorziati che vivono in nuove unioni civili (cfr. FC 84 par. 2).”

 I vescovi sottolineano che il discernimento, nel concreto “in primo luogo deve portare a dare - attraverso il processo canonico - la risposta alla domanda se sia possibile riconoscere la nullità del primo matrimonio.” Tuttavia, “nel caso in cui, con una sentenza passata in giudicato, si affermi che tale nullità non può essere riconosciuta, bisogna continuare il processo di discernimento a carattere pastorale”. I presuli aggiungono altresì che tale discernimento per “portare a diverse e sempre più profonde forme d’integrazione in seno alla comunità ecclesiale, deve essere realizzato sotto forma di un individuale e coerente processo di guida spirituale di lunga durata.” Inoltre, i vescovi sottolineano che “la guida spirituale deve considerare soprattutto la possibilità di aiutare in una situazione difficile e complessa la persona a proseguire sulla via della fede nella comunità ecclesiale.”

 Nelle conclusioni, i vescovi constatano che sia necessario elaborare un nuovo Direttorio della pastorale delle famiglie per la Chiesa in Polonia “in base al quale sarà possibile predisporre delle istruzioni applicative diocesane o metropolitane, e istituire dei centri di servizio al matrimonio e alla famiglia. Contemporaneamente sarà necessario elaborare il programma e definire le forme di preparazione dei ministri ordinati atti a intraprendere la strada di accompagnamento dei fedeli e del discernimento delle situazioni in cui essi concretamente si trovano. Il servizio pastorale deve essere caratterizzato da vicinanza, da uno sguardo rispettoso e pieno di compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana”.