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Il beato Bartolo Longo e la devozione al Santo Rosario

Il beato è il fondatore del santuario della Madonna del Rosario a Pompei

La tomba del beato Bartolo Longo |  | pubblico dominio La tomba del beato Bartolo Longo | | pubblico dominio

Raccontare la vita di Bartolo Longo è aprire lo spiraglio della grazia nella vita dell'uomo. Il grande propagatore e beato nasce il 10 febbraio 1841 a Latriano, in provincia di Brindisi.

Educato in una delle migliori famiglie pugliesi studia presso il Real Collegio Ferdinandeo, istituito per i figli della buona società del suo tempo.

L'istituto, retto dai Padri Scolopi, oltre ad una eccellente preparazione umanistica fa amare ai giovani la fede insegnando le verità del vangelo.

Nel 1862 giunge a Napoli per frequentare l'Università e laurearsi in Giurisprudenza.

Divenuto avvocato inizia l'attività forense, avvicinandosi anche ad alcuni incontri in cui si faceva ricorso a esperienze mediatiche. Accortosi dell'incertezza e dell'inquietudine che ciò aveva provocato nel suo animo si rivolge alla cura di alcuni sacerdoti che gli mostrano come la sola fede illumina l'esistenza.

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Nel 1865 seguito da padre Redente si converte e si dà ad una vita di fede ed apostolato. Per motivi legati alla propria professione incontra la contessa Marianna Fornaro vedova De Fusco che gli chiede di occuparsi delle sue terre nella valle di Pompei.

Giunto a Pompei ad ottobre del 1872 non trova che abbandono delle pratiche di pietà e vari problemi sociali. In questo luogo ha una speciale visione nella quale la Vergine gli ricorda che ”chi diffonde il Santo Rosario sarà salvo”.

Il giovane avvocato dà immediatamente vita ad una fitta rete di conoscenze che gli permette, in breve tempo, di trasformare la città nel luogo del Rosario.

Ottenuto miracolosamente un quadro della Vergine del Rosario, devozione cara ai Padri domenicani, inizia la costruzione del Santuario trasformando in meglio la valle.

Il tempio è meta di moltissime visite tra cui anche quella di San Leonardo Murialdo, fondatore della Congregazione dei Sacerdoti Giuseppini detti del Murialdo che ai piedi della dolce Madre affidò il proprio apostolato ed i propri figli.

Dà vita ad una serie di attività benefiche, tra cui una fitta rete di solidarismo a favore dei figli dei detenuti che escono dall'emarginazione nella quale il positivismo giuridico li aveva confinati.

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Porta nella cittadina la luce e risolve tanti problemi solo con l'aiuto di Dio e della Provvidenza.

Gli sono vicino padre Radente, San Giuseppe Moscati, Santa Caterina Volpicelli, padre Leone e padre Ludovico da Casoria.

Avvocato, scrittore, laico domenicano e membro dell'Ordine Gerosolimitano, nulla lo ferma nella propagazione della dolce catena che rannoda la terra al cielo.

Oltre alla costruzione del Santuario e delle tantissime attività aperte in favore dei tantissimi che bussano al suo intervento, scrive moltissimi testi per la diffusione del Santo rosario e della spiritualità mariana.

Il 1 aprile 1891 sposa la Contessa De Fusco, vivendo il vincolo in castità e fecondità di opere.

Il Santuario viene consacrato il 7 maggio 1891.

Il beato non pago del tantissimo bene fatto fonda , nel 1897, la Congregazione delle Figlie del Santo Rosario di Pompei, coronando la propria vita il 5 ottobre 1926 nel contemplare per l'eternità quel volto tanto amato in quel dipinto che illumina quel tempio della cittadina partenopea.

Metà di pellegrinaggi e di grazie inenarrabili, la Madonna del Rosario è icona della bontà e di quell'accoglienza in grado di illuminare i momenti tristi dell'esistere.

E’ stato beatificato il 26 ottobre 1980 da San Giovanni Paolo II.