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Il Cammino sinodale in Germania, in autunno risultati e decisioni

La pandemia di corona virus, e con essa l´impossibilità di incontri “in presenza”, ha modificato ritmi e modalità di confronto.

Monsignor Georg Bätzing e Thomas Sternberg |  | Synodaler Weg_Rosne Monsignor Georg Bätzing e Thomas Sternberg | | Synodaler Weg_Rosne

Con la seduta online di mercoledì e giovedì scorso, il «cammino sinodale» - un periodo di confronto e dialogo tra le diverse componenti della Chiesa tedesca che, secondo le intenzioni degli organizzatori, dovrebbe condurre a concrete proposte di riforma – ha compiuto esattamente un anno di vita. 

La pandemia di corona virus, e con essa l´impossibilità di incontri “in presenza”, ha modificato ritmi e modalità di confronto. Nonostante questo, la conferenza online del cammino sinodale, svoltasi la scorsa settimana, ha registrato una straordinaria partecipazione dei delegati. Ben 221 dei 229 “iscritti” erano online, ed, insieme a loro, almeno il 90% degli “osservatori”. 

Alla fine degli incontri dei quattro gruppi di discussione, il presidente della Conferenza episcopale tedesca e vescovo di Limburgo, monsignor Georg Bätzing e il presidente del Comitato dei cattolici tedeschi, Thomas Sternberg, in una conferenza stampa conclusiva, anch´essa online, hanno annunciato che in autunno, durante una seduta sinodale “ordinaria” verranno prese decisioni.

Ciascuno dei quattro gruppi di lavoro – dedicati a “Potere, partecipazione e divisione dei poteri”; “Morale sessuale”; “Forma di vita sacerdotale” e “Donne al servizio e impiegate nella Chiesa” - elaborerà e presenterà documenti pronti per essere votati durante la prossima seduta del cammino sinodale, da svolgersi in presenza oppure online, a seconda dell´andamento della pandemia di covid-19. 

«Credo che materia esplosiva sia contenuta in ciascuno dei quattro gruppi di lavoro – ha detto Sternberg - che devono elaborare le decisioni del cammino sinodale. Questo cammino non è una passeggiata, ma nemmeno una passerella dove presentare singole posizioni senza cambiare niente. Con procedimento democratico, vogliamo arrivare a delle decisioni. Laddove però deve essere a tutti chiaro che ciò che ci unisce è l´amore per la nostra Chiesa».

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Nei giorni scorsi il vescovo di Ratisbona, Rudolf Voderholzer, in una lettera al presidente dei presuli tedeschi Bätzing, aveva espresso delle riserve proprio verso il processo di “democratizzazione” in atto nella Chiesa tedesca. Bätzing, al termine della conferenza online del cammino sinodale ha spiegato che «ci sono determinati ambiti nella Chiesa dove noi uomini non abbiamo nulla da decidere: sono modelli in cui Dio ci si è mostrato. Ora la domanda fondamentale è: cosa appartiene a questo nocciolo, il cosiddetto depositum fidei, e cosa invece è modificabile?». Se alcuni vescovi e laici resistono a questi cambiamenti, ha proseguito Bätzing, ciò dipende dal «tentativo di voler salvare qualcosa e dalla preoccupazione di perdere qualcosa. Da dove viene questa paura e cosa di questa paura invece è motivato?».

Rispetto a queste “decisioni” della Chiesa tedesca, la Chiesa di Roma, il “Vaticano”, prenderà naturalmente posizione. Il presidente Sternberg vede il bicchiere mezzo pieno: «Non si deve mistificare, anche se i messaggi sembrano in parte contradditori. All´improvviso escono documenti che ci contestano. D´altro canto però ci sono anche osservazioni del Papa che ci incoraggiano, come per esempio aprire un processo sinodale in Sud America con la partecipazione dei laici oppure il desiderio di intraprendere anche in Italia una simile iniziativa. Con il cammino sinodale in Germania non ci sentiamo in un percorso individuale, contrario agli interessi di Roma. Noi ci sentiamo in armonia con la Chiesa universale e con il Papa». 

Legittimo chiedersi se questa “armonia” sia percepita da entrambe le parti e quanto si “armonizzino” con il magistero della Chiesa di Roma affermazioni come quelle della vice presidente del Comitato dei cattolici tedeschi, Karin Kortmann. Domenica scorsa, il membro del comitato direttivo del cammino sinodale, dalle colonne del Weser-Kurier di Brema ha espresso, per esempio, il desiderio che «la base dei cattolici possa votare i loro vescovi», procedimento che, ancora secondo la vice di Sternberg, darebbe legittimità al loro magistero. 

Legittimo chiedersi se il cammino sinodale avrà il coraggio di tradurre in decisioni visioni della Santa Messa come quella espressa dal presidente dei vescovi tedeschi Bätzing, rispondendo alla domanda di un giornalista che gli chiedeva cosa rispondere alle sue figlie, se chiedessero perché non possono diventare sacerdote. «Nella “santa rappresentazione” della Messa finora in vigore – ha risposto Bätzing – Gesù è lo sposo e la Chiesa la sposa. Questo spiega perché il sacerdote deve essere un uomo. Al giorno d´oggi però tutti comprendono la logica della santa rappresentazione anche se ci fosse una donna a celebrare. Ecco proprio di questo discutiamo». 

La prossima assemblea del cammino sinodale – che era stata originariamente programmata per febbraio 2020, ma fu rimandata a causa del corona virus - si riunirà dal 30 settembre al 2 ottobre 2021 presso il duomo di San Bartolomeo a Francoforte.