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Il cappuccino Liberato Latini: da Alatri al Brasile amando il Vangelo

Il religioso fu missionario e testimone del Cristo

Frate Liberato da Alatri |  | Cappuccini Lazio Frate Liberato da Alatri | | Cappuccini Lazio

Alatri è un bel paese adagiato sui monti del Lazio. L'aria è buona e tutt'intorno risuona il dolce richiamo della campane. In questa località nacque frate Liberato da Alatri (1799-1872).

Poco si conosce della sua vita, se non che vide la luce in questa terra, sul finire della grande Rivoluzione Francese, che interessò sia quella Nazione che l'Italia con la discesa di Napoleone I.

In giovane età, chiese di entrare nell'Ordine cappuccino. Intorno al 1837, per suo espresso desiderio, partì missionario in Brasile, rimanendovi per ben 21 anni.

Il dato testimonia il fervore che i Cappuccini mostravano per le missioni. Questo campo di apostolato coinvolse, sia i sacerdoti che i fratelli, impegnati in un'opera tanto delicata e difficile.

Leggendo le Fonti francescane si apprende che San Francesco fu l'iniziatore di quest'apostolato, per i suoi figli, che raggiunse il Nord Africa, pur di portare, oltre i confini italiani, la parola che salva che altro non è che il Cristo.

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In Brasile, i Cappuccini avevano una missione, ed era un'opera molto vasta per il bene seminato, ma con parecchie insidie, dettate dal clima e dalle zone ampie e spesso poco conosciute.

A queste si univa la triste situazione economica della popolazione.

I pochi dati storici sulla vita del religioso (Alatri ed i Cappuccini  a cura di M. da Alatri e C. Carosi, Roma, 1978) testimoniano la sua fede ed il suo coraggio. Ad esempio raccontano come il cappuccino, in giro, per portare il vangelo venne catturato dalle tribù locali e calato in una fossa con acque stagnanti e serpenti, per subire il martirio.

Frate Liberato non si perse d'animo ed il fatto non fermò la sua fede ed il suo animo. Stimato per la sua testimonianza, oltre ad aver salva la vita, convertì molte persone al Cristianesimo.

Tanto fu benefico, l'apostolato di fra Liberato che l'imperatore del Brasile, Pedro II gli permise di predicare, inviandolo a continuare quel servizio, cosi prezioso per il suo popolo, nella zona ancora inesplorata di Bahia e del Minas Gerais.

Religioso, pio e devoto, all'umiltà francescana, unì l'amore alla missione e ciò testimoniò con la sua vita, fatta di pericoli e difficoltà, pur di far regnare il cuore di Cristo, nelle persone che incontrava lungo il cammino.

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Impegnato in questa attività, dopo un lungo arco tempo, i confratelli ne persero le tracce, fin quando una mattina, il religioso si presentò, con oltre 600 persone al seguito.

Queste costituirono una piccola comunità civile a Peruipe, nella zona del Caravelas. La direzione fu affidata al governo di fra Liberato da Alatri che, con l'amore, la bontà e la fede, portò le anime alla  scoperta della gioia che il Cristo porta a tutti coloro che accolgono la sua parola.