Scriviamo in un momento in cui l'umanità affronta molteplici crisi. Per il terzo anno consecutivo, persone in tutto il mondo sono tenute in ostaggio dalla persistente crisi sanitaria causata dal COVID-19. I frequenti disastri naturali legati alla crisi ecologica hanno messo in luce la nostra fragilità di cittadini di una Terra condivisa. I conflitti continuano a spargere sangue innocente e a provocare sofferenze diffuse. Purtroppo, c'è ancora chi usa la religione per giustificare la violenza”. Lo scrive il Cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, nel messaggio ai buddisti per la festa di Vesak.

“Anche se vediamo emergere segnali di solidarietà in risposta alle tragedie provocate da queste crisi – osserva il porporato - la ricerca di soluzioni durature resta ardua. L'ansiosa ricerca della ricchezza materiale e l'abbandono dei valori spirituali ha portato a un declino morale generalizzato nella società. Come buddisti e cristiani, il nostro senso di responsabilità religioso e morale dovrebbe motivarci a sostenere l'umanità nella sua ricerca di riconciliazione e resilienza. I religiosi, sostenuti dai loro nobili principi, devono sforzarsi di essere lampade di speranza che, anche se piccole, possano ancora rischiarare il cammino che porta l'umanità a trionfare sul vuoto spirituale che causa tanto male e tante sofferenze”.

“Possiamo aiutare l'umanità – conclude il Cardinale - a diventare resiliente portando alla luce i tesori nascosti delle nostre tradizioni spirituali. Siamo convinti che la speranza ci salva dallo scoraggiamento. Lavoriamo insieme per un domani migliore”.