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Il Cardinale Bassetti alla Cattolica di Roma: "Alimentare una cultura della sanità"

Il Cardinale Bassetti all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Roma.

Cardinale Bassetti |  | ACI stampa Cardinale Bassetti | | ACI stampa

"E' un godimento dell’anima celebrare il Dies Academicus, l’apertura dell’anno accademico, in questa bella chiesa, cuore dell’Università Cattolica di Roma e della comunità di studio e di ricerca che qui si raduna per trovare l’alimento spirituale che è alle sue origini fondative". Sono queste le parole del Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, durante l'omelia della Messa celebrata all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Roma.

"Oggi, questo Ateneo, legato alle origini dell’impegno cattolico nella vita sociale italiana, sviluppatosi nelle varie sedi sotto lo sguardo benevolo e patrocinante di molti Pontefici, è connesso a una rete poderosa di iniziative benefiche ed esemplari, come il Policlinico intitolato allo stesso Agostino Gemelli - spiega il Cardinale - In una società che invecchia, come la nostra, occorre dare spazio alla componente giovanile, entusiasta e portatrice di idee ed energie innovatrici, creando le condizioni perché queste doti possano efficacemente svilupparsi. Occorre creare le condizioni per fare tesoro della sapienza dei padri e degli insegnanti, coltivandola e indirizzandola con serenità e originalità verso nuove, creative forme di bene".

Il Cardinale Bassetti osserva ancora nell'omelia: "Questa sede, prestigiosa e veramente cordiale, dove si respira sapienza ma anche calore umano, è a tutti gli effetti una famiglia allargata, dove le generazioni interagiscono per creare, da basi antiche, consolidate e inequivocabili, qualcosa di nuovo: con l’equilibrio e l’acribia dello scriba del Vangelo, che estrae dal suo tesoro sia il passato sia il futuro. Occorre avere il coraggio di sapersi proiettare verso le nuove generazioni, accogliendone il fondamentale apporto e accogliendo anche le forze giovani e dinamiche, venute da altrove, che scelgono il nostro Paese, la nostra Italia così bella, per cercare e costruire un futuro migliore".

Alla fine della celebrazione, il Presidente della CEI fa un breve saluto: "Dopo aver condiviso la Celebrazione Eucaristica, con cui abbiamo aperto questa giornata affidando al Signore le fatiche e le gioie dell’attività accademica, desidero esprimere, a titolo mio personale e di tutto l’Episcopato italiano, la più sentita vicinanza a questa importante istituzione accademica a cui la Chiesa guarda con ammirazione, seguendola con affetto e premura. Nel rivolgervi qualche breve pensiero in occasione di questo solenne atto accademico".

Poi il Cardinale menziona il difficile e delicato compito dei medici e auspica ad una cultura della sanità : "È davvero alto il rischio di trasformare la professione medica da un esercizio di responsabilità deontologica focalizzato sul servizio alla vita e alla salute ad un’attività di mera prestazione d’opera a richiesta del paziente. È compito primario e ineludibile per un Ateneo cattolico dare il proprio contributo affinché l’approccio al tema della sanità avvenga all’interno di una cultura della solidarietà e della collaborazione tra medico e paziente, nell’ottica dell’alleanza terapeutica, evitando di scivolare nelle derive pericolose di una visione eugenetica ed eutanasica, o peggio ancora in quella che Papa Francesco non esita a definire cultura dello scarto".

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"Servono pertanto scelte lungimiranti che sappiano alimentare una autentica cultura della sanità sia per il buon funzionamento in questa realtà sia per dare un contributo alla riflessione in atto nel Paese", conclude il Presidente della CEI.