Questo “intervento vuole contribuire all’inclusione dei cristiani iracheni richiedenti asilo presenti in Giordania e, in particolare, ad Amman, attraverso la promozione di percorsi di formazione rivolti a insegnanti, counselors e famiglie irachene e giordane; avviare un servizio di screening medico e psicologico di minori; organizzare incontri di educazione sanitaria per donne irachene e giordane. In tutto questo la Casa Sacro Cuore si propone come luogo di accoglienza e incontro. L’evento di oggi è anche occasione preziosa per fare memoria, rendere grazie e rinnovare l’impegno”. Lo scrive il Cardinale Bassetti, Presidente della CEI, nel messaggio inviato per l’avvio del progetto “Ponti ad Amman” finanziato attraverso i fondi dell’8xmille.

“In questi anni – ha ricordato l’Arcivescovo di Perugia - abbiamo imparato quanto sia importante fondare le nostre azioni sulla cultura dei ponti e non dei muri” ed altrettanto importante è la “inclusione. Verso le sorelle e i fratelli in fuga da guerre e da persecuzioni occorre un approccio integrale, che sappia accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.

“Quando parliamo di casa – ha concluso il Cardinale Bassetti - il pensiero subito corre ai posti dove siamo cresciuti, dove sono tuttora custoditi i nostri affetti. È difficile parlarne con chi è costretto a fuggire verso luoghi più sicuri. A ben vedere, però, la casa non esprime solo fisicità, ma racchiude anche le pulsazioni di un cuore che sa farsi dono per gli altri, senza tornaconto personale. La Casa Sacro Cuore indica questo impegno preciso: farsi prossimi, fasciare le ferite e prendersi cura. È l’atteggiamento del Buon Samaritano che radica nel Sacro Cuore di Gesù”.