Il “cattolicesimo democratico trae la sua ispirazione dalla fede e dal rapporto che alcuni uomini e donne hanno avuto con il cristianesimo. Un rapporto intenso, fermissimo, fecondo. Così fecondo da attraversare quasi tutto il secolo: dall’appello ai liberi e forti di don Sturzo del 1919 fino alla morte recente di quegli uomini come Andreotti che a quell’appello si sono sempre rifatti. Uomini diversi, con inclinazioni e attitudini differenti, ma che avevano una storia politica in comune la cui paternità risaliva anche a quell’appello di don Sturzo di cui proprio in questi giorni celebriamo il centenario”. Lo ha detto il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana intervenendo ieri in Senato alla presentazione del libro “I miei santi in Paradiso”, scritto da monsignor Leonardo Sapienza, Reggente della Casa Pontificia, e dal giornalista Roberto Rotondo in occasione del centenario della nascita di Giulio Andreotti, per sette volte capo del governo italiano tra il 1976 e il 1992.

Il Cardinale ricorda l'epoca dei cattolici impegnati in politica ribadendo il loro servizio ad una “civiltà basata sulla dignità incalpestabile della persona umana che rinunciava, in nome del Vangelo, ad ogni volontà di oppressione del povero e ad ogni rigurgito razzista”.

“Oggi come ieri - ha aggiunto il Presidente della Cei - la nostra missione evangelizzatrice si traduce nell’annunciare al mondo intero la luce redentrice del Cristo e nel ricucire in modo più giusto e democratico il tessuto sociale del Paese. Ricucire è un verbo al quale sono molto legato, perché evoca un’azione umile e prolungata nel tempo, mite e tenace, che si prefigge di unire ciò che è lacerato e di proteggere ciò che è indifeso e sofferente. Mai come oggi è fondamentale saper coniugare questi due verbi, ricostruire e ricucire: ricostruire ciò che è distrutto. Ricucire ciò che è strappato. Ricostruire e ricucire con fede, con coraggio, con speranza e anche con qualche istanza di cristiana utopia. Senza pensiero non c’è politica: valeva nel passato, vale nel presente e varrà per il futuro”.

Alla presentazione del volume ha partecipato anche il Cardinale Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. “Fa parte dell’essere cristiani - ha rilevato il presule - impegnarsi nel mondo, poi le forme sono da vedere. Chiediamo che i laici cattolici si impegnino. Poi le forme le dovranno trovare loro, ma non si può disperdere il patrimonio di idee che la Chiesa e i cristiani hanno accumulato lungo i secoli. Dobbiamo essere attenti a chi è più disagiato, a chi soffre, fa parte della nostra natura di cristiani andare verso i più deboli”.