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Il cardinale Cornelius Sim, vicario apostolico del Brunei muore a 69 anni

Pastore di un piccolo gregge non era potuto essere a Roma per ricevere la berretta cardinalizia a novembre scorso

Il cardinale Cornelius Sim |  | CNA Il cardinale Cornelius Sim | | CNA

Non era riuscito ad essere  in Vaticano per ricevere la berretta dalla mani del Papa e oggi si è spento  a Taiwan dove era per cure mediche, il cardinale Cornelius Sim, Vescovo tit. di Puzia di Numidia, Vicario Apostolico di Brunei. 

Era nato a Seria (Brunei) il 16 settembre 1951, una laurea in ingegneria in Scozia e un Master in teologia presso l'Università francescana di Steubenville, Ohio, USA. Nel 1989 diventa sacerdote e nel 1995 Giovanni Polo II lo nomina Vicario Generale del Brunei e il 21 novembre 1997 Prefetto Apostolico. Il 20 ottobre 2004 San Giovanni Paolo II ha elevato al rango di Vicariato Apostolico la Prefettura Apostolica di Brunei e lo ha nominato come primo Vicario Apostolico assegnandogli la sede titolare vescovile di Puzia di Numidia.

 Papa Francesco lo ha creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 28 novembre 2020, del Titolo di San Giuda Taddeo Apostolo.

Di origine in parte cinese e in parte dusun, una etnia indigena del Borneo, il cardinale Cornelius Sim era primo nativo del Brunei Darussalam a ricevere la porpora. Era stato anche il primo sacerdote e primo vescovo del Sultanato del sud-est asiatico, indipendente dalla Gran Bretagna dal 1984.

Pochi i cattolici in Brunei, circa ventimila su quasi mezzo milione di abitanti quasi tutti islamici sunniti, e per lo più stranieri. Una comunità di sole tre parrocchie. 

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Papa Francesco ha inviato un telegramma al Delegato Apostolico in Brunei Darussalam, S.E. Wojciech Załuski nel quale esprime la "gratitudine per la fedele testimonianza del Vangelo del cardinale Sim, il suo generoso servizio alla Chiesa in Brunei e alla Santa Sede" e si unisce "ai fedeli nella preghiera per il suo eterno riposo". 

La formazione del cardinale Sim è stata cattolica, è cresciuto in una famiglia cristiana di terza generazione: suo nonno fu tra i primi a convertirsi nel Paese.

Ordinato vescovo il 21 gennaio 2005 dal nunzio apostolico Salvatore Pennacchio come motto ha scelto «Duc in altum», la frase del Vangelo di Luca che Giovanni Paolo II aveva scelto quasi coma slogan nella lettera apostolica Novo millennio ineunte pubblicata alla fine del Giubileo del 2000.

In una intervista aveva detto: “Siamo una Chiesa minoritaria e per questo siamo prudenti. Non tanto perché siamo discriminati… Come in un incontro familiare, i bambini piccoli non devono parlare troppo; i genitori devono parlare. Così noi. E noi, essendo piccoli, accettiamo il nostro ruolo: se c’è da lavare i piatti, lo facciamo; se dobbiamo spazzare il pavimento, lo facciamo; facciamo quello che ci viene richiesto”. E a proposito della pandemia: “ Il Covid ha fatto emergere dei problemi che forse sapevamo, ma non avevamo mai affrontato”.

La notizia è stata data dal vicario genarale Robert Leong, vicario generale, in una nota stampa. Sim era arrivato a Taiwan per delle cure l'8 maggio scorso ed era stato messo in quarantena nel CHMH in attesa del suo trattamento medico, ma le sue condizioni si sino aggravate. Il presidente dei vescovi cattolici di Malaysia, Singapore e Brunei, Mons. Sebastian Francis, ha dichiarato: “Vi invitiamo a pregare per lui nelle vostre messe e preghiere. Cerchiamo di essere in comunione con i suoi familiari, il clero, i religiosi e tutti i fedeli del Brunei in questo momento di perdita e lutto”. L'anno scorso, il cardinale aveva detto che il vicariato "ha progetti per potenziare e sostenere la dimensione missionaria della Chiesa".
Il Brunei è retto dal sultano Hassanal Bolkiah e nel paese si applica la sharia per i musulmani.
Il 10% della popolazione è atea, il 13% è buddista e un piccolo numero ha credenze indigene. I cristiani, metà dei quali cattolici, costituiscono il 10% della popolazione del Brunei.

Aggiornato alle 13. 45 

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