Santa Gianna Beretta Molla “ha voluto vivere con consapevolezza i passi della sua vocazione matrimoniale, volendo che il suo fidanzamento fosse benedetto in Chiesa e preparandosi alla celebrazione nuziale con un triduo di preghiera. Un rimanere desta, il suo, passato attraverso l’attenzione agli altri, nel sociale come nella professione medica. Abbeverandosi alla sorgente della misericordia di Dio, ne è divenuta ella stessa fonte, ha saputo amare sino alla fine rispondendo all’amore con l’amore”. Lo ha detto il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, nell’omelia della Messa in occasione dell’apertura del centenario della nascita di Santa Gianna Beretta Molla a Mesero.

“La scelta finale della sua vita preferendo la vita che aveva in grembo alla sua – ha ricordato il porporato - ha manifestato il modo con cui Ella ha vissuto. L’eroicità di Santa Gianna è stata quella di un quotidiano vissuto consapevole della presenza di Dio, che le ha consentito di correre senza stancarsi, di irradiare col suo sorriso e il suo sguardo un riflesso della luce del cielo”.

“Come discepoli di Gesù – ha detto ancora il Cardinale Sandri concludendo l’omelia - crediamo che non esista il caso o il destino, ma la Provvidenza, che accompagna i solchi della nostra esistenza: nella vita di santa Gianna tanti sono i segni. La comunione dei santi ci rivela una storia e una geografia della santità che diventa appello per ciascuno di noi: le nostre case, le nostre fabbriche, le nostre comunità cristiane possono e devono essere scuole e templi della comunione con Dio e con i fratelli”.