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Il Cardinale Vaivods, un martire del regime sovietico

Dal 1958 al 1960 fu internato in un campo di concentramento in Mordovia

Il francobollo celebrativo del Card. Vaivods |  | pubblico dominio Il francobollo celebrativo del Card. Vaivods | | pubblico dominio

Il 24 maggio 1990 moriva a Riga il Cardinale lettone Julijans Vaivods, martire del regime comunista sovietico.

Nato a Vārkava, nell'odierna Lettonia, il 18 agosto 1895, entrò nel seminario di San Pietroburgo e venne ordinato sacerdote nel 1918. Dopo essersi specializzato in teologia all'Università di Riga.

Durante l'occupazione nazista della Lettonia divenne amministratore apostolico di Liepāja.

Con la Lettonia divenuta parte dell'Unione Sovietica, iniziarono le persecuzioni contro il futuro porporato. Venne arrestato nel gennaio 1958 e successivamente internato in un campo di concentramento in Mordovia. Liberato nel 1960, gli venne vietata proibita ogni attività pastorale.

Nel 1964 raggiunse Roma e Paolo VI lo nominò vescovo titolare di Macriana Maggiore e amministratore apostolico d di Riga e di Liepāja. Dal 1970 al 1990 fu anche Presidente della Conferenza Episcopale della Lettonia.

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Nel 1983 Papa Giovanni Paolo II lo creò Cardinale di Santa Romana Chiesa, del titolo dei Santi Quattro Coronati. 

Si spense a Riga a 94 anni il 24 maggio 1990.