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Il Papa ai giovani di Tokyo: "Tutti uniti contro la cultura del bullismo, basta!"

Il bullismo è uno dei temi affrontati da Papa Francesco nel suo discorso ai giovani giapponesi nella Cattedrale di Santa Maria Immacolata a Tokyo

Il Papa incontra i giovani alla Cattedrale di Tokyo |  | Pool press
Il Papa incontra i giovani alla Cattedrale di Tokyo | | Pool press
Il Papa incontra i giovani alla Cattedrale di Tokyo |  | Vatican Media / ACI group
Il Papa incontra i giovani alla Cattedrale di Tokyo | | Vatican Media / ACI group
Papa Francesco a Tokyo incontra i giovani nella Cattedrale di Santa Maria Immacolata. Un incontro gioioso quello nella cattedrale ritenuta una delle architetture più interessanti di Tokyo realizzata dall'architetto Kenzo Tange. "Questo incontro è una festa perché stiamo dicendo che la cultura dell’incontro è possibile, non è un’utopia, e che voi giovani avete la speciale sensibilità per portarla avanti", commenta il Pontefice.

Prima Papa Francesco si è recato al Palazzo Imperiale di Tokyo in visita privata all’Imperatore del Giappone, Sua Maestà Imperiale Naruhito.il Papa è stato accolto dall’Imperatore all’ingresso del Palazzo e, dopo aver attraversato insieme il cortile, hanno raggiuntto la Sala delle udienze. Dopo la foto ufficiale, ha avuto luogo l’incontro privato.

Papa Francesco - alle ore 11.45 di Tokyo e 3.45 di Roma - raggiunge l'altare della Cattedrale di Santa Maria e ascolta la testimonianza di tre giovani, infine pronuncia un lungo discorso in spagnolo.

I tre ragazzi sono di religioni diverse: uno cattolico, un buddista e infine un migrante. "Vedere e ascoltare la vostra energia e il vostro entusiasmo mi dà gioia e speranza. Vi sono grato per questo. Ringrazio anche Leonardo, Miki e Masako per le loro parole di testimonianza", dice subito il Papa.

La Cattedrale di Santa Maria Immacolata nel quartiere Bunkyo di Tokyo venne distrutta dai bombardamenti nel 1945, la nuova chiesa è stata progettata da Tange nel 1960. Un elemento caratteristico della Cattedrale è l'organo in essa contenuto: il più grande del Giappone.

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Leonardo condivide con il Papa la sua esperienza di bullismo e discriminazione. Su questo punto il Papa esprime un lungo concetto: "La cosa più crudele del bullismo scolastico è che ferisce il nostro spirito e la nostra autostima nel momento in cui abbiamo più bisogno di forza per accettarci e affrontare nuove sfide nella vita. A volte, le vittime di bullismo accusano addirittura sé stessi di essere stati obiettivi facili. Potrebbero sentirsi falliti, deboli e senza valore, e arrivare a situazioni molto drammatiche: Se solo io fossi diverso.... Paradossalmente, tuttavia, sono i molestatori quelli veramente deboli, perché pensano di poter affermare la propria identità facendo del male agli altri. A volte attaccano chiunque considerano diverso e che vedono come una minaccia. In fondo, i molestatori hanno paura, sono dei paurosi che si coprono con la loro apparente forza. Ho detto prima a Leonardo di dirgli: è molto peggio essere debole come te!Dobbiamo unirci tutti contro questa cultura del bullismo e imparare a dire: basta!".

"In un certo senso, Gesù è stato il più emarginato, un emarginato pieno di Vita da donare. Leonardo, possiamo sempre guardare a tutto ciò che ci manca, ma possiamo anche scoprire la vita che siamo in grado di dare e di donare. Il mondo ha bisogno di te, non dimenticarlo mai", dice il Papa.

"Voglio dire una cosa che vi servirà nella vita: guardare con disprezzo qualcuno vuol dire guardarlo dall'alto in basso, c'è un solo modo per fare questa cosa: aiutare la persona a rialzarsi. Se qualcuno di noi guarda qualcuno dall'alto in basso vuol dire che vale poco. Ma se qualcuno di noi guarda qualcuno dall'alto in basso per rialzarsi allora è grande!", dice a braccio il Papa.

Miki chiede al Papa come possano i giovani fare spazio a Dio in una società frenetica e focalizzata sull’essere solo competitivi e produttivi. "Quanta gente nel mondo è materialmente ricca, ma vive come schiava di una solitudine senza eguali! Penso alla solitudine che sperimentano tante persone, giovani e adulti, delle nostre società prospere, ma spesso così anonime", commenta il Pontefice. "Non è così importante concentrarsi e domandarsi perché vivo, ma per chi vivo. Le cose sono importanti, ma le persone sono indispensabili; senza di esse ci disumanizziamo, perdiamo il volto, il nome e diventiamo un oggetto in più, forse il migliore di tutti, ma sempre un oggetto", ribadisce Papa Francesco.

Masako è un'insegnante e chiede al Papa come si possano aiutare i giovani a rendersi conto della loro bontà e del loro valore. "Hanno inventato tante cose, ma grazie a Dio non ci sono ancora i selfie dell’anima - commenta il Papa -Non tutti voi siete insegnanti come Masako, ma spero che possiate farvi delle ottime domande, mettervi in discussione e aiutare gli altri a porsi domande buone e provocatorie sul significato della vita e su come possiamo costruire un futuro migliore per coloro che verranno dopo noi".

Papa Francesco conclude il suo discorso ai giovani di Tokyo: "Non confondete e non stordite i vostri sogni, date loro spazio e osate guardare a grandi orizzonti, guardare ciò che vi attende se avrete il coraggio di costruirli insieme".

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