Gli uomini rigidi "si fanno vedere belli, onesti ma quando nessuno li vede, fanno delle cose brutte, usano la rigidità per coprire debolezze, peccati, malattie di personalità". Lo ha detto il Papa nell'omelia pronunciata durante la Messa mattutina a Santa Marta.

Commentando le Letture odierne il Papa parla di Saulo, divenuto Paolo dopo la conversione. Paolo - ha detto Francesco secondo diffuso dalla Radio Vaticana - "dalla propria esperienza predica agli altri, da una parte all’altra: perseguitato, con tanti problemi, anche nella Chiesa, anche ha dovuto soffrire che i propri cristiani litigassero tra loro. Ma lui, che aveva perseguitato il Signore con lo zelo della Legge, dirà ai cristiani: con lo stesso con cui voi vi siete allontanati dal Signore, avete peccato, con la mente, con il corpo, con tutto, con gli stessi membri adesso siate perfetti, date gloria a Dio".

La strada di ogni cristiano - ha concluso il Pontefice - è "andare avanti per le tracce che Gesù ha lasciato, tracce della predicazione, tracce della sofferenza, la traccia della Croce, la traccia della risurrezione. Chiediamo a Saulo, oggi, in modo speciale per i rigidi che ci sono nella Chiesa; per i rigidi-onesti come lui, che hanno zelo, ma sbagliano. E per i rigidi ipocriti, quelli della doppia vita, quelli ai quali Gesù diceva: fate quello che dicono, ma non quello che fanno’. Preghiamo per i rigidi, oggi".