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Il Papa sentirà battere il cuore giovane di Napoli

Giovani di Napoli | Napoli, 20 marzo 2015 - giovani nella parrocchia di Nostra Signora del Sacro Cuore al Vomero | Daniel Ibañez Giovani di Napoli | Napoli, 20 marzo 2015 - giovani nella parrocchia di Nostra Signora del Sacro Cuore al Vomero | Daniel Ibañez

Quali sono i giovani che incontrerà Papa Francesco a Napoli? La risposta si può trovare nella Parrocchia del Sacro Cuore al Vomero, quartiere un tempo “in” di Napoli, che ora è diventato un miscuglio di ceti sociali: dalla medio alta borghesia che ancora popola il quartiere alle “case puntellate,” la zona di case abusive ormai popolatissime da sfollati da zone disagiate della città. È in quella parrocchia che batte il cuore giovane di Napoli. “Noi cerchiamo di fare in modo che la parrocchia sia un luogo di incontro… e prima di tutto di un incontro con Gesù,” racconta ad ACI Stampa il parroco, don Marco Beltratti.

Don Beltratti è in carico della cura delle 30 mila anime della parrocchia da circa un paio di anni. “Il Cardinal Sepe, arcivescovo della città, mi ha chiesto di prendermi cura di questa parrocchia, e ci ha chiesto di fare delle parrocchie un cuore vivo delle città, di fare passi concreti per le persone, di camminare in mezzo alla gente. Ed è quello che cerchiamo di fare, giorno dopo giorno.”

Per don Marco, l’obiettivo primario è creare occasioni di incontro tra le diverse anime della parrocchia. “Organizziamo incontri, catechesi, momenti di condivisione. Facciamo in modo che tutti si sentano accolti, che tutti possano essere vicini alla parrocchia,” racconta.

E i ragazzi rispondono con l’entusiasmo e (a volte) l’incostanza della gioventù. Sono un gruppo vivo, presente, che segue il suo parroco. Francesca vive da 12 anni la parrocchia, la considera la sua seconda casa, fa moltissime attività lì. Spiega che per lei la parrocchia è “molto importante,” racconta del gruppo di teatro cui partecipa, mette in luce come “si cerca sempre di incontrarsi, di fare una esperienza comune.”

C’è poi Francesco, 14 anni, del gruppo dei più giovani, che ci tiene a raccontare come tutti loro stiano facendo un “percorso sulla fame nel mondo”, e che il Papa “porta il nome di Francesco perché vuole stare vicino ai più poveri.”

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Quello che tutti si aspettano da Papa Francesco è un po’ di speranza, perché – dice Giuseppe, 19 anni – “a Napoli la situazione è sempre difficile, si parla tanto delle difficoltà di Napoli, e ce ne sono. E allora abbiamo bisogno dal Papa di una parola di speranza.” 

In molti sono timidi, non vogliono raccontare la loro vita nella parrocchia. Ma in fondo è proprio la vita di una parrocchia normale. Una parrocchia in cui giovani di ogni fascia d’età si incontrano, e trovano nella fede un cammino comune per poter affrontare la vita di ogni giorno. Sarà questo il cuore giovane che Papa Francesco sentirà battere.