In Siria è in atto “una pulizia religiosa! Quella che i vostri governanti non vogliono vedere: non ne vogliono sapere niente! A loro importa poco delle libertà religiosa di queste comunità, che sono riuscire a sopravvivere per centinaia di anni proprio perché attaccate al loro Salvatore e al Vangelo”. E’ fortissimo l’appello del patriarca della Chiesa siro-cattolica Ignace Youssif III Younan.

“Noi non parliamo di etnie, perché noi siamo della stessa etnia di coloro che sono musulmani in Siria”, spiega il porporato ai microfoni della Radio Vaticana.
La sua è una testimonianza drammatica. Quella in corso nel paese in guerra “è una pulizia religiosa! Non ci vogliono! Tutto questo è colpa di quei governanti machiavellici, che pensano solamente a cercare le opportunità economiche e che pensano che se quella gente - senza alcuna difesa, innocente - può rimanere che rimanga; se non può rimanere, che allora prenda il mare”.

“Dopo il rapimento del padre Jacques Murad – racconta il Patriarca -, erano rimaste ancora circa 120 famiglie in Siria: alcune di loro sono riuscite a fuggire nei campi due giorni fa, ma non sono ancora arrivate… Non si sa cosa sarà di loro”.

L’unico a dare sostegno a questi cristiani sembra essere il Papa. “Siamo sempre grati a Sua Santità Papa Francesco – dice Yousseif II Younan -. Lui ci ricorda sempre nelle sue preghiere e sta cercando di fare qualcosa. Purtroppo, però, la ragione è sempre del più forte! Anche ai nostri giorni in cui ci dicono che ci sono delle istituzioni internazionali per la difesa dei diritti umani e della libertà religiosa…”.