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Il Sinodo del giorno, 22 ottobre

Il Card. Oswald Gracias, Arcivescovo di Mumbai |  | Marco Mancini - Acistampa Il Card. Oswald Gracias, Arcivescovo di Mumbai | | Marco Mancini - Acistampa

Un documento forse di un centinaio di pagine in cui sarà ribadito che la dottrina della Chiesa sulla famiglia non cambia. E’ la previsione del Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Mumbai e Presidente delegato della XIV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, circa il documento finale che nel pomeriggio di sabato sarà votato dai Padri Sinodali.

La “commissione dei dieci” – i Padri componenti la Commissione per la stesura della relazione finale – proseguono, dunque, il loro lavoro in un clima meraviglioso nonostante le diversità di opinione, precisa l’Arcivescovo di Los Angeles Mons. Josè Gomez.

Il lavoro della Commissione è imponente: circa 700 i modi (gli emendamenti per usare il gergo parlamentare) pervenuti.

E nel giorno in cui la Chiesa Cattolica ricorda la memoria di San Giovanni Paolo II, fa capolino l’esortazione apostolica Familiaris Consortio, pubblicata da Papa Wojtyla il 22 novembre 1981. E’ ancora un punto di riferimento, assicura il Cardinale Gracias.

In una intervista esclusiva ad Aci Stampa San Giovanni Paolo II è stato ricordato dal suo segretario particolare Mons. Mieczysław Mokrzycki Arcivescovo metropolita di Leopoli, meglio noto come Don Mietek.

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L’Arcivescovo ha ricordato l’impegno del Papa Santo nei confronti della famiglia: “Lui – racconta Mons. Mokrzycki era molto impegnato nello sviluppare questo tema e stare vicino alla famiglia, per sottolineare la grande importanza della famiglia nella vita quotidiana, e la necessità di stare vicino alla famiglia per vivere meglio la vocazione di ognuno. Perché ogni uomo ha la sua vocazione, ad essere suora, prete, medico. Ma essere famiglia è una grande bella ma anche impegnativa vocazione che richiede responsabilità, anche difficile da realizzare. E per questo Giovanni Paolo II voleva aiutare a crescere in questa vocazione”.

Aci Stampa riporta inoltre la presa di posizione dell’Arcivescovo di Riga Mons. Stankevis secondo cui “dare l’accesso della comunione ai divorziati risposati sarà un atto di ingiustizia verso quelle coppie che combattono per salvare il loro matrimonio e con una grande fatica sono rimasti fedeli”. Propone invece una revisione catechetica il Cardinale sudafricano Wilfrid Fox Napier: tutto ciò “prima di tutto porterebbe il matrimonio a non essere più considerato la terza scelta dopo il sacerdozio e la vita consacrata”.