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L' Anno Santo Compostelano durerà due anni per volontà di Papa Francesco

Aperto il 31 dicembre è stato prolungato per permettere di lucrare la indulgenza nonostante la pandemia limiti i pellegrinaggi

L'apertura della Porta Santa del 31 dicembre 2020 a Santiago de Compostela |  | www.camminosantiagodecompostela.it
L'apertura della Porta Santa del 31 dicembre 2020 a Santiago de Compostela | | www.camminosantiagodecompostela.it
Giovanni Paolo II a Santiago de Compostela nel 1989 |  | Vatican Media
Giovanni Paolo II a Santiago de Compostela nel 1989 | | Vatican Media
Benedetto XVI a Santiago de Compostela nel 2010 |  | Vatican Media
Benedetto XVI a Santiago de Compostela nel 2010 | | Vatican Media

Ogni volta che la festa di San Giacomo il Maggiore, il 25 luglio, cade di domenica, a Santiago de Compostela si celebra un anno giubilare speciale. Il Xacobeo ,come lo chiamano familiarmente in Galizia, cade in questo 2021. Ma Papa Francesco ha voluto che si prolungasse anche per il 2022 perchè la pandemia inevitabilmente limita i pellegrinaggi e anche la possibilità di lucrare la indulgenza.

L’apertura solenne dell’Anno Giacobeo si è celebrata il 31 dicembre scorso e in quella occasione il nunzio ha letto il Decreto della Penitenzieria che prolunga la indulgenza, e il botafumeiro, il grandissimo incensiere della chiesa che custodisce il corpo dell’ Apostolo, ha di nuovo svolto la sua funzione. 

l'Arcivescovo di Santiago de Compostela, Julián Barrio,ha aperto la Porta del Perdono. 

Per ottenere l’indulgenza sono tre le condizioni: visitare la tomba dell'apostolo Santiago nella Cattedrale e recitare una preghiera; ricevere il Sacramento della Confessione quindici giorni prima o quindici giorni dopo la visita alla tomba.

Moltissimi i sacerdoti che confessano in cattedrale e nelle parrocchie della città e sul Monte del Gozo che hanno anche la possibilità “assolvere dalle “censure” eccetto quelle riservate alla Santa Sede (cfr. CCC cc 1367, 1370, 1378, 1382 e 1383) ma con le facoltà concesse dai cc 976 e 1357, e dispensare dai voti alle condizioni stabilite dalla Chiesa”.

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Il tema del Giubileo è "Esci dalla tua terra! L'apostolo ti aspetta". 

Nel messaggio per l’ occasione Papa Francesco scrive: “Seguendo le orme dell'Apostolo lasciamo il nostro sé, quelle sicurezze a cui ci aggrappiamo, ma con un obiettivo chiaro in mente, non siamo esseri erranti, che ruotano sempre intorno a se stessi senza arrivare da nessuna parte. È la voce del Signore che ci chiama e, come pellegrini, la accogliamo in atteggiamento di ascolto e di ricerca, intraprendendo questo viaggio per incontrare Dio, gli altri e noi stessi”.

Si tratta di “uscire da se stessi per unirsi agli altri”, di aspettarsi e sostenersi a vicenda, condividendo fatiche e conquiste. Al termine del viaggio, scrive il Papa, ci troveremo con lo zaino vuoto, ma con “un cuore pieno di esperienze forgiate in contrasto e in sintonia con la vita di altri nostri fratelli e sorelle che provengono da contesti esistenziali e culturali diversi”. E riscoprendo il nostro dover essere discepoli missionari “per chiamare tutti in quella patria verso la quale ci stiamo muovendo”.

Era il 1122 quando ebbe origine l'Anno Santo che viene celebrato, da allora, ogni 6, 5, 6 e 11 anni, circa 14 anni giubilari ogni secolo. l’Anno Santo o Anno giubilare compostellano è un momento in cui la Chiesa concede ai fedeli grazie spirituali uniche, a imitazione di quanto dice la Bibbia sull’Anno giubilare degli israeliti: ogni 7 anni era un anno sabbatico, in cui la terra veniva recuperata da coloro che l’avevano venduta per necessità e gli schiavi acquisivano la loro libertà. La decisione è di Papa Callisto II, nel 1122, poi Papa Alessandro III nella Bolla “Regis aeterni” del 1179, conferisce la perpetuità a questo Giubileo. 

I Pontefici contemporanei hanno sempre onorato l’Anno Compostelano. Paolo VI scrisse nel 1971: 

“Esortiamo tutti noi, amatissimi figlioli, a seguire questo cammino di fedeltà evangelica, di autenticità cristiana e di speranza illuminata che, nel corso dei secoli, ha guidato tante anime al Tempio di Compostela”.

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Giovanni Paolo VI nel 1982 : “Condivido la gioia… per il tempo di grazia e di perdono che il Signore si degna di concedere, ancora una volta, all’amata comunità di Spagna e di tutta la cristianità… possa il Giubileo essere per tutti un’occasione di vera riconciliazione”.

E Benedetto XVI nel 2010: “Invito i pellegrini a raccogliere le suggestive esperienze di fede, di carità e di fratellanza che incontrano nel loro cammino, a vivere il Cammino soprattutto interiormente, lasciandosi interpellare dalla chiamata che il Signore fa a ciascuno di loro. In questo modo potranno dire con gioia e fermezza al Portico della Gloria: “Io credo”. 

Sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI si sono recati pellegrini a Santiago indossando anche la famosa mantella dei pellegrini antichi.