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L'Ora della Madre: nel silenzio del Sabato in ascolto di Maria

Maria nel mosaico absidale di Santa Maria Maggiore |  | OB Maria nel mosaico absidale di Santa Maria Maggiore | | OB

È il giorno del silenzio il Sabato Santo. Nessuna liturgia fino alla Madre di tutte le Veglie. Solo una voce si leva: è quella della Madre di Gesù. Anche quest’anno si è ripetuto l’appuntamento con L’ora della Madre. L’Ora della fede di Maria nell’attesa della Risurrezione del Figlio. Tra le 10.30 e le 11.30, un’ora appunto, a Santa Maria Maggiore, la più antica basilica dedicata a Maria il cardinale Stanislaw Rylko, arciprete della basilica ha guidato la preghiera accompagnato dalla  Corale: «Jubilate Deo», diretta da suor Dolores Aguirre, e dell’assemblea dei fedeli.

La tradizione bizantina contempla, il Sabato santo, la Madre di Dio vigile e orante; la tradizione occidentale ama sottolineare la fede della Vergine. Perciò, in questo giorno, viene celebrata la Madre della nostra fede come ricordano gli organizzatori del Centro di Cultura Mariana Madre della Chiesa, per entrare con Lei nella gioia pasquale del Signore Risorto.

Il Venerdì Santo è l’Ora di Cristo: Ora in cui, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino all’ultimo segno, consumando per loro e per i peccati di tutti la sua immolazione di Vittima sull’altare della Croce: ai suoi piedi, per divino volere, stava Maria, a lui indissolubilmente unita nel dolore e nell’offerta. Come spiega Padre Ermanno Toniolo nel libro liturgico che accompagna la preghiera. Ma in il Sabato Santo è l’Ora  della Madre: Ora tutta sua, nella quale lei, la Donna, la Figlia di Sion, la Madre della Chiesa, visse la prova suprema della fede e dell’unione al Dio Redentore. La celebrazione dell’«Ora della Madre» è stata preparata da p. Ermanno M. Toniolo o.s.m., in continuità d’ispirazione con la tradizione latina e attingendo alla Liturgia bizantina che nel sabato Santo canta gli «encomi» o lamenti funebri della Vergine Madre, delle pie donne e dei discepoli al sepolcro di Cristo, nella trepida attesa della sua Risurrezione. Le melodie sono di Luigi Lasagna s.d.b.

“Fin dai primi secoli la Chiesa d’Oriente e d’Occidente - si legge nella introduzione del libro liturgico - ha sentito e celebrato questo misterioso legame che congiunge, come ponte, il Venerdì Santo alla Domenica di Pasqua, passando attraverso il cuore di Maria, ed ha guardato la Vergine come rappresentante ed espressione di tutta la Chiesa redenta, che attende trepida l’alba della risurrezione. Anche oggi, nel Sabato Santo, la Chiesa bizantina canta davanti all’icona di Cristo sepolto i lamenti della Madre e dei suo ricordo è stato ora introdotto per il Venerdì Santo nell’ultima edizione del Messale Romano”.

La proposta è che questa liturgia venga celebrata in ogni comunità, anche grazie a questo libro prodotto dal Centro di Cultura mariana di Roma che ha sede in Santa Maria in Via Lata.

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“Quest’Ora della Madre, ispirata alla liturgia bizantina - si legge - è stata accolta con favore e celebrata in molti luoghi, ed è stata celebrata anche due volte in S. Pietro, per desiderio del Papa Giovanni Paolo II, in diretta con la Radio Vaticana. Dal 1987, l'Anno mariano si celebra in Santa Maria Maggiore. Si celebra in tanti altri luoghi, nelle Chiese cattedrali o parrocchiali. Il Sabato Santo è la matrice della memoria settimanale di santa Maria in sabato, come attestano documenti latini che risalgono al secolo IX; lo conferma l’Introduzione della Raccolta di formulari di Messe della Beata Vergine Maria  (1988), dove si legge: «La memoria di santa Maria in sabato in molte comunità ecclesiali è celebrata quasi come introduzione alla domenica, il “giorno del Signore”. Esse mentre si dispongono a celebrare la memoria della risurrezione del Signore, contemplano con venerazione la beata Vergine che, “nel grande sabato”, quando Cristo giaceva nel sepolcro, forte unicamente della fede e della speranza, sola fra tutti i discepoli, attese vigile la risurrezione del Signore»; lo convalida il Direttorio su Pietà popolare e Liturgia , promulgato dalla Congregazione per il Culto divino (2002), che propone come pio esercizio per il Sabato Santo l’«Ora della Madre» e ne richiama i motivi teologici: infatti, «la Vergine Maria che sosta presso il sepolcro del Figlio è icona della Vergine Chiesa che veglia presso la tomba del suo Sposo, in attesa di celebrarne la Risurrezione».

Maria è nostra madre in tutto: “Straziata dal dolore per il Figlio ucciso e sepolto, per l’ingratitudine e l’infedeltà del popolo eletto, per il tradimento e l’abbandono dei più intimi discepoli, per l’ottusità di tutti nel credere che egli sarebbe risorto come aveva predetto, anch’essa è provata dalla tentazione del dubbio, al quale eroicamente resiste, aggrappandosi alle parole del Figlio e alla fedeltà del Padre onnipotente”.