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La Chiesa Oltre Cortina, la Madonna dei Sette dolori

Tappa a Sastin per Papa Francesco dove c’è la famosa basilica della Madonna dei Sette Dolori

Basilica della Madonna dei Sette Dolori | La Basilica della Madonna dei Sette Dolori a Sastin, in Slovacchia | Wikimedia Commons Basilica della Madonna dei Sette Dolori | La Basilica della Madonna dei Sette Dolori a Sastin, in Slovacchia | Wikimedia Commons

Se Pio XI proclamò nel 1927 la Madonna dei Sette Dolori patrona della Slovacchia, lo si deve a un santuario mariano in quella che è la più giovane città di Slovacchia, Sastin, dove c’è una immagine della Vergine che ha attirato pellegrini illustri, come Madre Teresa di Calcutta, santi come Giovanni Paolo II e che ospiterà nel prossimo settembre anche Papa Francesco. Un segno, quello della Vergine, che ha un peso particolare nella storia slovacca, tanto che anche durante il comunismo, quando i pellegrinaggi erano scoraggiati con ogni mezzo, gli slovacchi arrivavano al santuario immancabilmente per il 15 settembre, festa della Madonna Addolorata, per rendere omaggio alla loro patrona.

Ma come nasce il santuario? Nel 1564, nel territorio dove ora sorge il santuario, una donna di nome Angelica era stata abbandonata dal nobile ungherese Imarich Czobor, che era suo marito eppure la detestava.

Disperata e sola, la donna si raccomandò alla Vergine e promise di erigere una edicola all’Addolorata sul posto, se fosse stata aiutata. Il marito tornò poco dopo chiedendole perdono.

Angelica, mantenne la sua promessa. E intorno a quell’edicola, accaddero guarigioni miracolose, riconosciute nel 1732 dal vescovo di Esztergom. Il santuario fu soppresso nel 1783, ma ebbe nuovo impulso dai festeggiamenti per i 300 anni della fondazione del 1864. Nel 1927, Pio XI proclama la Madonna Addolorata patrona della Slovacchia.

Era un culto così vivo che il dominio sovietico provò a sopprimerlo, trasformando il santuario in caserma.

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Anche Papa Francesco è legato alla devozione dei “sette dolori” di Maria, cui fece menzione in particolare in una omelia durante il periodo della pandemia, il 3 aprile 2020, quando ricordò l’addolorata “discepola e madre”.

“La pietà cristiana – disse Papa Francesco - ha raccolto i dolori della Madonna e parla dei “sette dolori”. Il primo, appena 40 giorni dopo la nascita di Gesù, la profezia di Simeone che parla di una spada che le trafiggerà il cuore (cf. Lc. 2,35). Il secondo dolore, pensa alla fuga in Egitto per salvare la vita del Figlio (cf. Mt. 2,13-23)”.

Quindi “il terzo dolore, quei tre giorni di angoscia quando il ragazzo è rimasto nel tempio (cf. Lc. 2,41-50). Il quarto dolore, quando la Madonna si incontra con Gesù sulla via al Calvario (cf. Gv. 19,25). Il quinto dolore della Madonna è la morte di Gesù, vedere il Figlio lì, crocifisso, nudo, che muore. Il sesto dolore, la discesa di Gesù dalla croce, morto, e lo prende tra le sue mani come lo aveva preso nelle sue mani più di 30 anni prima a Betlemme. Il settimo dolore è la sepoltura di Gesù. E così, la pietà cristiana percorre questa strada della Madonna che accompagna Gesù”.

Come detto, i pellegrinaggi al santuario continuarono anche in età sovietica. Nel 1985, arrivarono a Sastin circa 40 mila persone, di cui l’80 per cento giovani, stretti intorno al vescovo Julius Gabri, che incoraggiavano a tenere duro,. Nell’anno mariano 1987, il santuario fu meta di diversi pellegrini. L’1 luglio 1995, Giovanni Paolo II celebrò messa davanti al santuario con la presenza di oltre 200 mila fedeli giunti da tutta la Slovacchia.