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La devozione al Santissimo Sacramento di Sant'Alfonso de' Liguori

Nel 1745 il fondatore dei Redentoristi scrisse "Le visite al Santissimo Sacramento ed a Maria Santissima"

La benedizione eucaristica - Daniel Ibanez CNA |  | La benedizione eucaristica - Daniel Ibanez CNA La benedizione eucaristica - Daniel Ibanez CNA | | La benedizione eucaristica - Daniel Ibanez CNA

Oggi la liturgia ci ricorda la solennità del Corpus Domini. Festa centrale nell’anno liturgico, si celebra la presenza reale di Cristo nel tabernacolo di ogni chiesa. Una solenne processione prende vita in moltissime diocesi, per onorare l’Eucaristia che passa per le strade delle città. Tra i tantissimi santi che hanno sempre onorato questo sacramento si ricorda Sant’Alfonso Maria de Liguori.

Vescovo e fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, il suo amore per il sacramento dell’altare lo ha espresso, oltreché, con la sua vita, con la scrittura di tante opere, tra cui si ricordano "Le visite al Santissimo Sacramento ed a Maria Santissima".

L’opera fu scritta nel 1745 per i novizi ed i padri del proprio istituto del collegio di Ciorani. Questa è divisa in tante piccole meditazioni da farsi davanti al Corpus Domini esposto. Il volume contiene trentuno riflessioni sul mistero eucaristico che inducono il fedele alla lode ed alla gloria di Dio, presente nel Santissimo.

Ristampata in circa duemila edizioni, fu un autentico gioiello della devozione eucaristica. Diversi i fedeli che, nel corso dei secoli, si sono serviti di questo volume testimoniandone l’importanza e la grande utilità per la propria vita cristiana, come ad esempio San Giovanni XXIII.

Tra le tante osservazioni presenti nello scritto, Sant’Alfonso ricorda l’importanza di questa presenza, per il popolo di Dio, con l’evidenziare come "questo nostro amoroso pastore che ha data la vita per noi sue pecorelle, non ha voluto morendo separarsi da noi. Eccomi, egli dice, pecorelle amate, sempre con voi; io per voi mi sono restato in terra in questo Sacramento; qui mi trovate sempre che voi volete per aiutarvi e consolarvi con la mia presenza; non vi lascerò sino alla fine del mondo, sin che voi starete sulla terra. Voleva lo sposo, diceva S. Pietro d'Alcantara, lasciare alla sua sposa in questa sì lunga lontananza qualche compagnia, acciocché non rimanesse sola; e perciò lasciò questo Sacramento, in cui rimase esso stesso ch'era la miglior compagnia che le potesse lasciare.”

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Parole importanti che inducono alla preghiera ed alla devozione. Come sempre, in moltissime delle opere del santo, il dialogo fra il Redentore e l’anima induce il lettore alla confidenza ed alla vera libertà della coscienza. Come ad un amico il fedele è tenuto a rivolgersi a Cristo per esternargli il proprio amore e tutte quelle necessità, spirituali o materiali, per il bene della propria esistenza.