Il 13 maggio 1981 è un giorno che è passato alla storia come il giorno dell’attentato al Papa. Di quel giorno sono rimaste poche foto di Giovanni Paolo II, ferito e sdraiato sulla jeep. Ma non tutti sanno che è rimasta una particolare memoria di quel drammatico pomeriggio quando lui doveva morire: la maglietta insanguinata che il Papa indossava quando Mehmet Ali Agca provò a ucciderlo a colpi di pistola.

La maglietta, che divenne una particolarissima reliquia del sangue versato dal Pontefice, è conservata presso la Casa Regina Mundi delle suore Figlie della Carità di san Vincenzo de’ Paoli a Roma. Ma negli ultimi tempi per ben due volte è stata portata in Toscana: da domenica 16 a giovedì 20 aprile è stata esposta al Battistero di Prato, e recentemente a Firenze.

In occasione dell’anniversario della nascita di San Giovanni Paolo II (18 maggio) la Comunità del Carmine, in collaborazione con il consolato onorario di Polonia della Toscana, ha organizzato nella chiesa di Santa Trinità l’ostensione dell’effigie della Madonna delle Grazie, patrona di Toscana, e allo stesso tempo anche della reliquia del Pontefice. I giorni successivi, dal 19 al 21 maggio, la reliquia dell’attentato è stata esposta nella chiesa di Santa Felicita.

L’esposizione di questa particolare reliquia di Giovanni Paolo II, il simbolo delle sue sofferenze legate all’attentato, ha attirato tanti fedeli che hanno voluto pregare davanti alla sua maglietta macchiata di sangue e chiedere grazie al santo Pontefice.