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La Santa Sede rinuncia all’immunità dell'arcivescovo Ventura, nunzio in Francia

“Ambasciatore del Papa” a Parigi dal 2009, il nunzio è stato accusato di molestie. Ha garantito piena collaborazione con la giustizia

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È un “gesto straordinario” quello con cui la Santa Sede ha deciso di rinunciare all’immunità giurisdizione di cui gode il nunzio apostolico in Francia, l’arcivescovo Luigi Ventura.

L’arcivescovo Ventura, nunzio a Parigi dal 2009, è stato accusato di molestie sessuali ed era già stato ascoltato “su sua richiesta” dalla polizia giudiziaria francese ad inizio ad aprile, per rispondere alle accuse di “aggressione sessuale” nei confronti di alcuni giovani adulti.

La conferma della rinuncia all’immunità è arrivata tramite una breve dichiarazione del direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti.

La rinuncia all’immunità, ha detto Gisotti, è “un gesto straordinario che conferma la volontà del Nunzio, espressa fin dall’inizio della vicenda, di collaborare pienamente e spontaneamente con le autorità giudiziarie francesi, competenti per il caso”.

Spiega ancora Gisotti che “la Santa Sede ha atteso, per assumere questa decisione, la conclusione della fase preliminare del procedimento – comunicatale a fine giugno – a cui monsignor Ventura ha liberamente partecipato. La decisione della Santa Sede è stata comunicata ufficialmente alle autorità francesi la settimana scorsa”.

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L’immunità giurisdizionale è garantita ai diplomatici dalla Convenzione di Vienna del 18 aprile 1961 sulle relazioni diplomatiche.

Già la decisione del nunzio di presentarsi spontaneamente di fronte alla giustizia francese ad aprile, e anche la sua disponibilità ad incontrare alcune delle presunte vittime, aveva disinnescato un potenziale conflitto diplomatico, data la richiesta francese alla Santa Sede di rinunciare all’immunità.

Il caso del nunzio è scoppiato lo scorso 24 gennaio, quando la Procura della Repubblica di Parigi ha aperto una indagine per “aggressione sessuale” a carico dell’arcivescovo Ventura a seguito di una denuncia partita proprio dal Comune di Parigi.

A febbraio, un altro dipendente del comune di Parigi aveva accusato di molestie il nunzio. La Santa Sede aveva comunicato, tramite la Sala Stampa, di aver appreso “a mezzo stampa” delle denunce e di rimanere in attesa delle indagini. Ora, dopo la scelta di presentarsi spontaneamente alle autorità, la decisione di rinunciare all’immunità diplomatica, sempre in nome della trasparenza.

L’arcivescovo Ventura era regolarmente presente all’incontro con i rappresentanti pontifici che si è tenuta in Vaticano dal 12 al 15 giugno scorsi.

Settantaquattro anni, l’arcivescovo Ventura è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede nel 1978 e ha servito nelle nunziature di Brasile, Bolivia e Regno Unito, e quindi ha servito nella sezione delle Relazioni con gli Stati della Segreteria di Stato vaticana dal 1984 al 1995. È stato nominato nunzio in Costa d’Avorio, Burkina Faso e Niger dal 1995 al 1999, nunzio in Cile dal 1999 al 2001, e nunzio in Canada dal 2001 al 2009, prima di arrivare all’attuale posizione di nunzio in Francia.

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